Ed è per questo che si crede che gli zingari si siano sparsi per tutto il mondo!
Tanto, ma proprio tanto tempo fa, uno zingaro viaggiava con tutta la famiglia per un vasto paese. Il cavallo che tirava il carro era debole, ma le cose sul carro erano tante e il carro era pieno zeppo. Lo zingaro aveva una famiglia numerosa con tanti figli. Dalla mattina alla sera il suo unico pensiero era come fare a dar da mangiare a tutta la famiglia. Non gli restava che andare a rubare, ma non sempre gli riusciva. E così andava da un posto all'altro, amareggiato e pieno di pensieri. Sul carro ormai faceva salire solo i bambini più piccoli, altrimenti il cavallo non ce l'avrebbe fatta.
I bambini più grandi e la moglie lo seguivano a piedi. Il carro pieno dondolava ora a destra, ora a sinistra e ogni giorno non c'era nessun problema: ci si fermava e si raccoglieva quello che era caduto; di notte, però, al buio, nessuno si accorgeva della caduta di una pentola o di un bambino. E poi, come fare a cotrolarli tutti? I bambini erano proprio tanti. E come fare a contarli tutti? Lo zingaro frustava e frustava il cavallo e il carro proseguiva. E come fu e come non fu, ora l'uno ora l'altro, molti bambini dello zingaro rimasero per strada. Lo zingaro girò tutto il mondo, visitò tutte le terre, anche le più lontane, e dove passava, lasciava sempre qualche bambino a terra.
Dal libro "Nomadi per forza" di Krzysztof Wiernicki, pubblicato da Rusconi nel 1997
Immagine: Bivacco di zingari di Van Gogh