Adoptio
L’adoptio è un istituto la cui origine e storia sono connesse all’antica familia romana, che solo nell’età di Giustiniano cambia alcuni connotati tale da fargli assumere un assetto simile a quello moderno: ebbe quale fine principale quello di spostare forze lavorative da una famiglia all’altra, posto in essere con un atto privato basato sulla volontà dei due padri di famiglia interessati e senza nessun tipo di manifestazione di volontà, almeno nell’epoca più antica, da parte dell’adottato.
L’adoptio o datio in adoptionem era l’atto giuridico per mezzo del quale si dava in adozione un filius familias alieni iuris , cioè già sottoposto alla potestà del proprio pater familias. Come affermava Gaio “Imperio magistratus adoptamus eos, qui in potestate parentium sunt, sive primum gradum libero rum obtineant, qualis est fuliu et filia, sive inferiorem, qualis est nepotis, pronepos pronentis”, secondo cui questo atto giuridico era previsto solo per adottare le persone alieni iuris: un soggetto già dipendete da un pater familias usciva dalla famiglia originaria per entrare a far parte della famiglia dell’adottante perdendo, almeno fino al periodo classico, qualsiasi rapporto di parentela, diritti e doveri, nei confronti della famiglia d’origine, assumendoli, dal momento dell’adozione, nei confronti della nuova famiglia dell’adottante, che diventa il suo nuovo pater familias.