La letteratura Rom
Tempo fa viveva un Re dei rom che era sapiente e possedeva tanti libri di letteratura rom. Questo Re teneva in casa anche un asino, legato perché non potesse scappare: infatti il Re voleva che imparasse tante cose quante ne aveva imparato lui. Un giorno cominciò a piovere, dal cielo cadde un’enormità di acqua. I fiumi strariparono e tutta la terra venne sommersa. L’acqua arrivò fino alle case dei rom. La Regina si spaventò molto, andò alla finestra per vedere cosa fosse successo. Salì sul davanzale, ma non si resse bene, perse l’equilibrio e cadde giù. L’acqua la raggiunse e la trascinò via con forza.
Stava per annegare quando il Re, vedendo cosa era successo a sua moglie, saltò dalla finestra per salvarla dalle onde, ma, per sua fortuna, anche lui venne trascinato dalla corrente. Cosi il Re sapiente e sua moglie, in pochi minuti, annegarono entrambi. Passò un giorno e una notte. All’asino venne tanta fame e non aveva niente da mangiare. Si mise allora a masticare i libri del Re sapiente, tutta la bellissima letteratura rom che il Re gli aveva dato da leggere e da imparare. Uno dopo l’altro, se li masticava con calma; ogni giorno un po’ finché non li ebbe fatti fuori tutti. Poi, quando ormai aveva mangiato tutti i libri e non gli era rimasto altro, morì di fame.
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Così morì il Re sapiente, morì l’asino, morì tutta la letteratura rom. E’ per questo che noi rom non abbiamo libri dai quali si possa imparare la nostra lingua e la nostra scienza.
Dal libro "Nomadi per forza"(storia degli zingari) di Krzysztof Wiernicki pubblicato da Rusconi nel 1997
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