In memoria ad Antonio Gelsomino
Friday, November 22, 2024

L’Arcano fenomeno del ciclo vita

portadelcielo

Il desiderio di comunicare con i defunti nasce con l’apparizione dell’uomo sulla Terra.

Quest’aspirazione da sempre è stata una delle più grandi che accompagna l’uomo, anche ai nostri tempi, in modo e nelle maniere che si conformavano via via con le civiltà delle epoche che si sono succedute. L’elaborato non si prefigge l’analisi storica dello spiritismo, né tanto meno vuole proporre quanto già riportato in testi specialistici, piuttosto si tende a presentare quanto sicuramente si conosce in materia, cercando di essere il più chiaro possibile, nei limiti imposti dalla difficoltà di riportare in sintesi esperienze e conoscenze che senz’altro meriterebbero un’analisi più approfondita.

Da quando nel lontano 1847, le sorelle Fox dettero inizio alla sperimentazione spiritica, ovvero alle comunicazioni con una “realtà diversa” che si esprimeva inizialmente, attraverso colpi sulle pareti, poi mediante sobbalzi del “tavolino” per giungere infine ai fenomeni di alta medianità, (incorporazione, voce diretta, materializzazioni ecc.) molto è stato scritto al fine di pervenire a una razionale e scientifica, interpretazione dei fenomeni che avvenivano e che tuttora, anche se qualitativamente diversi e numericamente inferiori, si producono.

 

Si manifestarono, quindi, le prime teorie e si sostanziarono due grandi correnti di pensiero: gli “Animisti”, e gli “Spiritisti”.

Secondo gli “Animisti” i fenomeni prodotti, durante le sedute medianiche o che comunque accadono in certi ambiti e che sembrino appartenere a una dimensione diversa, non sarebbero altro che energie “naturali” dell’uomo che si espleterebbero in molteplici modi, che comunque avrebbero un’origine per così dire “nostrana”.

 

Secondo gli “Spiritisti” invece, esiste la possibilità che entità disincarnate, gli spiriti, intervengono in certi momenti nella nostra dimensione provocando determinati fenomeni e recapitando anche messaggi e comunicazioni di vario genere.
Prima di esprimere un giudizio in proposito, che scaturisce da una certezza assoluta, si vuole precisare una questione estremamente importante, che può evitare inutili polemiche e sterili discussioni: né gli

Animisti né gli Spiritisti sono mai giunti a provare le loro ipotesi, e le argomentazioni sostenute a prova in un caso e nell’altro sono sempre ambivalenti, ciò significa che nessuno e mai potrà dimostrare l’esistenza o meno della continuazione della nostra esperienza umana in un altro ambito.
Questo comunque, non significa che non sia possibile giungere a una determinazione assoluta della verità in merito, è piuttosto una questione di valutazione “diversa e personale”, nella quale i parametri scientifici e razionali risultano limitati e del tutto inadatti; questo scaturisce proprio del fatto che la natura umana è legata alla sua ragione, unità di misura della materia (e di tutti i suoi derivati) e quindi non in grado di indagare ciò che trascende quest’ultima; per intenderci immaginiamo di volere misurare la nostra altezza con il Kg., ciò non sarebbe chiaramente possibile, dovremmo ricorrere all’adatta unità di misura, il m.!
E così è quindi anche per la materia e lo spirito.
Non si ha l’intenzione di spiegare, in queste pagine, quale sia il parametro che consente di indagare il mondo dello Spirito.

Esaminiamo ora la nostra interpretazione delle due correnti sopra menzionate, in effetti, dalle poche righe precedenti traspare la nostra affinità alla teoria “Spiritica”, anche se comunque noi tralasciamo l’animismo, poiché questo è comunque esistente, anzi i fenomeni animistici sono in maggioranza rispetto a quelli spiritici; percentualmente si può essere certi che solo il 10% di tutte le sedute medianiche svolte nel mondo vedono l’effettiva partecipazione di un’entità disincarnata di tutti livelli.

Questo è comunque un dato rilevante, perché se, per esempio, applichiamo tale percentuale al numero di sedute di vario genere che si svolgono nella sola città di Torino, e che diverse fonti fanno risalire a circa 3000 ogni venerdì notte, starebbe a significare che circa 300 entità in questo giorno della settimana si scomoderebbero per intervenire solo in questa città! E’ evidente quindi, che se estendiamo questi dati all’interno nostro pianeta, si dovrebbe anche affermare che la percentuale suddetta, circa la partecipazione delle Entità nella nostra dimensione è senza dubbio elevata.
Si potrà ora obbiettare che se questo è vero rimangono pure un 90% di fenomeni animistici, e quindi come è possibile discernere la presenza di un’Entità autentica? A questo si può solo rispondere, che è l’esperienza e l’insieme di tanti particolari (a volte quasi insignificanti) che possono svelare la natura della manifestazione.


Si può ora continuare l’esposizione fornendo le nostre conoscenze circa questa dimensione dell’uomo dopo la morte e la collocazione che ognuno di noi potrà quindi avere nella continuità dell’evoluzione verso la Verità’.
Si deve, innanzi tutto, assimilare la nostra identificazione di “Uomo” come composta di tre elementi fondamentali: Materia + Spirito + Essenze.
La Materia e lo Spirito sono tenuti insieme dal Perispirito, che si può immaginare come una specie di “colla”, la quale al momento della morte cessa la sua funzione; tale adesivo non si dissolve immediatamente, ma in un certo periodo, e può dare origine a taluni fenomeni, come l’infestazione.
La materia invece, dopo la morte non ha più scopo; il nostro corpo che è servito per una data esperienza, è abbandonato dallo Spirito, il quale andrà a occupare nell’”Aldilà” quel particolare livello conseguenza del suo anteriore stato di “incarnato”.
Tuttavia, diversamente alle comuni credenze, lo Spirito inserito in un qualsiasi livello non si “riposa”, in altre parole non termina i suoi sforzi per il raggiungimento ultimo, la Verità’, e invece deve cercare di completare in meglio ciò che dall’esperienza terrena (o in altro ambito e dimensione) è rimasto non definito.

Dobbiamo, insomma, guardare l’Aldilà, come il proseguimento dell’esperimento iniziato in qualità d’incarnati.

Terminata anche questa esperienza, lo Spirito trasmetterà il prodotto dei suoi atti alla sua Essenza, che se le esperienze a essa trasmesse risulteranno positive, avanzerà lungo la “scala” per la Verità, ovvero opererà un superamento, e nel contempo ciò avverrà di conseguenza anche per lo Spirito, il quale, quindi, effettuerà un’altra esperienza o Reincarnandosi (sulla Terra o su un altro sistema planetario) o stabilendosi in ambiti dimensionali diversi (a noi non noti), sempre con i medesimi scopi e finalità.
Se però l’esperienza trasmessa dallo Spirito all’Essenza risulterà qualitativamente uguale od inferiore a quelle che in precedenza già erano insite in quest’ultima, allora mentre lo Spirito subirà una Regressione, o al limite un arresto (e conseguentemente rifarà l’esperienza fallita, ma molto più “faticosa”), l’Essenza non potrà avanzare, ma per sua natura nemmeno regredire: permarrà nel livello già occupato.
Le esperienze dello Spirito possono compiersi anche in corpo di animale, non nei vegetali.

Immagine: morguefile

 

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