In memoria ad Antonio Gelsomino
Friday, November 15, 2024

Il Raja-Yoga - Prefazione di Swami Vivekananda

Prefazione, di Swami Vivekananda 

Sin dall’alba della storia, fra gli essere umani sono stati osservati numerosi fenomeni straordinari. Ma nei tempi moderni chi ne è testimoni non sempre desidera attestare simili eventi, anche in società che vivono lo splendore della scienza moderna. La gran parte dei casi le prove sono considerate inaffidabili, come se fossero provenienti da persone ignoranti, superstiziose o da imbroglioni. In molti casi i cosiddetti miracoli sono finzioni. Ma cosa cercano di imitare?  Una mente scientifica e onesta non esclude nessuna ipotesi senza adeguata investigazione. Molti scienziati, incapaci di spiegare svariati e straordinari fenomeni mentali, cercano di ignorarne la loro stessa esistenza. Sono quindi, per alcuni aspetti, più criticabili di coloro che pensano che le loro preghiere siano state esaudite da un essere, o da o più esseri che vivono sopra le nuvole, oppure coloro che pensano che i loro desideri possano cambiare il corso dell’universo. Questi ultimi hanno la scusa dell’ignoranza, o almeno di un sistema educativo lacunoso che ha insegnato loro la dipendenza da simili esseri, una dipendenza che è divenuta parte della loro natura. I primi invece non hanno scuse.

[Il Raja-Yoga è una scienza] 

[In India,] questi fenomeni prodigiosi sono stati indagati e studiati per migliaia di anni. Ogni area delle possibilità religiose e spirituali dell’uomo è stata analizzata, e il risultato pratico è la scienza del Raja-Yoga. A differenza dei moderni scienziati, il Raja-Yoga non nega l’esistenza di fatti che sono difficili da spiegare. Al contrario, in modo sobrio ma senza incertezze, dice alle persone superstiziose che i miracoli e le risposte alle preghiere, e i prodigi della fede, benché  reali, non possono essere spiegati con la superstizione o con l’azione di esseri che stanno sopra le nuvole. Dichiara invece che ogni essere umano è solo un condotto per l’infinito oceano di conoscenza e potere che giace oltre l’umanità. Insegna che desideri e voglie sono nell’uomo, e che il potere di esaudirli sono sempre nell’uomo; e che ogni volta che un desiderio o una necessità sono stati risolti, una preghiera è stata esaudita, è avvenuto per l’infinita fonte della natura, e non per intervento soprannaturale.  

[Manifestazioni sottili e grossolane della natura] 

L’idea di esseri soprannaturali [sopra di noi] può sostenere la capacità di azione dell’uomo, ma porta anche decadenza spirituale. Porta infatti dipendenza, paura, superstizione. Degenera in un’orribile credenza nella naturale debolezza dell’uomo. Non esiste il soprannaturale, dice invece lo Yogi, ma in natura ci sono manifestazioni grossolane e manifestazioni sottili. Il sottile è la causa, il grossolano è l’effetto. Il grossolano può essere facilmente percepito dai sensi, non così il sottile.  La pratica del Raja-Yoga conduce il praticante all’acquisizione di percezioni sempre più sottili. 

[La liberazione dell’anima] 

Tutti i sistemi ortodossi della filosofia indiana hanno un obiettivo, la liberazione dell’anima attraverso la perfezione. Il metodo pratico è lo yoga. La parola Yoga copre un immenso spazio di significato, ma sia la scuola filosofica Samkhya sia la scuola Vedanta indicano lo Yoga in una forma o nell’altra. L’oggetto di questo libro è la forma di Yoga conosciuta come Raja-Yoga. Gli Aforismi di Patanjali sono la più autorevole opera sulla disciplina del Raja-Yoga, e rappresentano il libro di studio fondamentale. Gli altri filosofi, anche se occasionalmente differiscono da Patanjali su alcuni punti filosofici, in genere ne accettano il metodo. La prima parte di questo libro comprende diverse lezioni svolte da questo autore a New York. La seconda parte è una libera traduzione degli aforismi (sutra) di Patanjali, con un commento di accompagnamento. [Questa seconda parte non è stata tradotta perché esistono in commercio numerosissime traduzioni e commenti degli Yogasutra più aggiornati e approfonditi, sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista divulgativo.] Sforzi sono stati compiuti per evitare eccessivi tecnicismi, mantenendo uno stile semplice e piano. Nella prima parte ci sono alcune indicazioni pratiche semplici e specifiche per lo studente che vuole praticare. Ma è sempre opportuno ricordare che, con rare eccezioni, lo Yoga può essere appreso con sicurezza solo dal diretto contatto con un insegnante. Se queste conversazioni ottengono il risultato di risvegliare il desiderio di approfondimenti, l’insegnante apparirà. Il sistema di Patanjali è basato sul sistema filosofico Samkhya, con poche differenze.

Le due più importanti sono:  

1. Patanjali ammette un Dio Personale nella forma di un primo insegnante di Yoga, mentre il solo Dio che il Samkhya ammette è un essere quasi perfetto temporaneamente responsabile del ciclo di creazione.

2. Lo Yogi considera di essere tutt’uno con l’anima, o Purusha (spirito), mentre il Samkhya no. 

— L’Autore.

 

Gianni Lombardi. Raja-Yoga di Vivekananda: Nuova traduzione in italiano (Italian Edition) Edizione del Kindle.

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