In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, September 19, 2024

Io sono la luce del mondo

colombe-fede-cultura

Chi di voi è senza peccato per primo scagli contro di lei la pietra.

Gesù se ne andò al Monte degli Olivi. 
Ma all'alba tornò di nuovo nel Tempio, e tutti accorrevano a lui, ed egli seduto li ammaestrava. 
Allora gli Scribi e i Farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e la mettono in mezzo, e dicono a lui: «Maestro, questa donna è stata colta in flagrante delitto di adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare tali donne. Tu però che ne dici?». 
Dicevano ciò tendendogli insidie per avere di che accusarlo.
Or Gesù (essendosi) chinato, scriveva col dito per terra. 
E siccome insistevano nell'interrogarlo, rizzatosi disse loro: «Chi di voi è senza peccato, per primo scagli contro di lei la pietra ».


Ed essendosi chinato di nuovo, scriveva in terra. 
A queste parole uno dopo l’altro, cominciando dai più anziani, se ne andarono e rimase solo Gesù mentre la donna era là in mezzo. 
Gesù allora alzatosi le domandò: «Donna, dove sono i tuoi accusatori? Nessuno ti ha condannata?».
Rispose essa: «Nessuno, o Signore».
E Gesù: «Neppure io ti condanno; và e d'ora innanzi non più peccare ».

Io sono la luce del mondo.


Quindi Gesù parlò loro di nuovo dicendo: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce di vita».
Gli dissero allora i Farisei: «Tu rendi testimonianza a te stesso; la tua testimonianza non è vera».
Rispose loro Gesù: «Benché io renda testimonianza a me stesso, la mia testimonianza è vera, perché io so donde sono venuto e dove vado, ma voi non sapete né da dove vengo né dove vado. Voi giudicate secondo la carne, ma io non giudico alcuno. E se io giudico, il mio giudizio è vero, perché io non sono solo, avendo con me il Padre che mi ha mandato. Ed è scritto nella vostra (propria) legge che la testimonianza di due persone è vera. Ora io rendo testimonianza di me stesso e rende testimonianza di me anche il Padre, che mi ha mandato ».
Gli domandarono dunque: «Dov'è il Padre tuo?».
Rispose Gesù: «Voi non conoscete né me, né mio Padre:se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio». rosa-estate

La verità vi farà liberi.


Queste parole disse Gesù nel Tesoro, insegnando nel Tempio, e nessuno lo prese, perché la sua ora non era ancora venuta.
E Gesù disse ancora ad essi: «Io me ne vado, e voi mi cercherete e morrete nel vostro peccato. Dove io vado voi non potete venire».
Dicevano perciò i Giudei: «Che si voglia uccidere, perché dice: Dove io vado, voi non potete venire?».
Ed egli soggiunse: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù: voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.  Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati, perché, se non credete che io sono, morirete nei vostri peccati».
Essi gli dicevano dunque: « Chi sei tu?».
Gesù risponde loro: «Sono quello che vi ho dichiarato fin da principio. 
Ho molte cose da dire e giudicare a vostro riguardo; ma colui che mi ha mandato è verace, ed ciò che ho udito da Lui, quello annunzio al mondo».
Essi però non capirono come chiamasse Dio suo Padre. 
Disse quindi Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora comprenderete che sono io, e che da me nulla faccio, ma dico ciò che il Padre mi ha insegnato.  E Colui che mi ha mandato è con me; e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre ciò che a Lui piace».
Mentre parlava così, molti credettero in lui; e a questi che cedettero a lui
Gesù diceva: «Se vi stabilirete nella mia parola sarete veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi».
Gli risposero essi: «Noi siamo posterità di Abramo, e mai siamo stati schiavi di alcuno; e come puoi tu dire: Voi diverrete liberi?». 
Gesù rispose: «In verità, in verità io ve lo dico: Chiunque commette peccato è schiavo del peccato.  Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio invece vi resta sempre. Se dunque il Figliuolo vi avrà liberati sarete veramente liberi.  Lo so che siete posterità di Abramo; ma voi cercate di farmi morire, perché la mia parola non penetra in voi.  Io vi dico quello che ho veduto presso il Padre mio; e voi fate quello che avete imparato dal padre vostro». 

Chi pretendi di essere?


Ribatterono dicendo: «Il padre nostro è Abramo!».
Ma Gesù soggiunse: «Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo.  Ora, invece, voi cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità quale ho udita da Dio; Abramo non fece così.  Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero: «Non siamo nati da prostituzione, noi non abbiamo che un padre, che è Dio!». 
E Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché è da Dio sono uscito e sono venuto, giacché non sono venuto da me stesso, ma è Lui che mi ha mandato.  Per qual ragione non riconoscete il mio linguaggio? Perché non potete tollerare le mie parole? Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro.  Fin da principio egli era omicida, e non è rimasto fermo nella verità, perché in lui non è la verità. Quando dice menzogne parla secondo la sua natura, perché egli è mentitore ed è il padre della menzogna.  Se io quindi dico la verità, voi non mi credete. Chi di voi mi accuserà di peccato? Se io dico la verità, perché non credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio, ecco perchè voi non le ascoltate, perché non siete da Dio».
Gli risposero allora i Giudei: «Non abbiamo noi ragione di dire che sei un samaritano e sei posseduto dal demonio?».
Soggiunse Gesù: «Io non sono posseduto dal demonio, ma onoro il Padre mio, e voi mi vituperate. Però io non cerco la mia gloria; v’ è chi la cerca e giudicherà.  In verità, in verità io ve lo dico: Se qualcuno custodisce la mia parola non vedrà la morte in eterno».
I Giudei gli dissero: «Ora noi vediamo bene che tu sei posseduto da un demonio. Abramo è morto, e così i profeti: e tu dici: "Se uno custodisce la mia parola non gusterà la morte in eterno. Sei tu forse più grande del nostro padre Abramo, che è morto? e anche i profeti sono morti. Chi pretendi di essere?». 
Gesù rispose: «Se io mi glorifico da me stesso, la mia gloria è niente; chi mi glorifica è il Padre mio, che voi dite essere il vostro Dio; e voi non lo conoscete; ma io lo conosco: e se io dicessi che non lo conosco sarei come voi, un mentitore; ma io lo conosco e custodisco la sua parola.   Il padre vostro Abramo si rallegrò al pensiero di vedere il mio giorno; lo vide e ne tripudiò».
Gli dissero allora i Giudei: «Non hai ancora cinquanta anni e hai veduto Abramo?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io ve lo dico: Prima che Abramo nascesse Io Sono».
Diedero perciò di piglio alle pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal Tempio.

 

 



Brano del Ss. VANGELO,
tratto dall’Edizione esclusiva
della Congregazione “Servi dell'Eterna Sapienza” Bologna.
Traduzione di P. Fr. Enrico M. G. Genovesi O.P.

 

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