In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, September 19, 2024

Pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi

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Il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e per salvare ciò che era perduto

Ed entrato in Gerico, attraversava la città.
E vi era là un uomo chiamato Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, e questi per sapere chi fosse Gesù cercava di vederlo, ma non riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. E correndo avanti, montò su un sicomoro per vederlo, perché egli doveva passare di là.
Quando giunse in quel punto Gesù, alzando gli occhi, gli disse: «Zaccheo, presto discendi, perché oggi bisogna che mi fermi in casa tua».
E quegli si affrettò a scendere e lo accolse esultante; e tutti vedendo ciò ne mormoravano dicendo: «E' andato ad alloggiare da un peccatore!».  Zaccheo, essendo ancora in piedi, disse al Signore: «Ecco, o Signore, la metà dei miei beni la dono ai poveri; e se ho frodato qualcuno, gli rendo il quadruplo».
Gesù gli replicò: «Per questa casa oggi è venuta la salvezza, perché egli pure è figliuolo d’Abramo.
Infatti il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e per salvare ciò che era perduto».

Aggiunse anche per gli uditori una parabola, sia perché si trovava vicino a Gerusalemme e sia perché credevano che la manifestazione del regno di Dio fosse imminente.

Disse dunque: «Un nobile uomo se ne andò in un paese lontano per ricevere l’investitura di un regno e poi ritornare. E chiamati dieci servi diede loro dieci mine e disse loro: Fatele fruttare finchè io ritorni. Ma i suoi concittadini lo odiavano e perciò inviarono dietro di lui un'ambasciata che dicesse: Non vogliamo che costui regni su di noi. E avvenne che al suo ritorno, investito del regno, fece chiamare quei servi ai quali aveva dato del denaro, per sapere in quale misura ciascuno lo avesse trafficato. Venne il primo a dirgli: Signore, la tua mina ne ha fruttato altre dieci. Gli disse: Sta bene, o buon servo; giacché sei stato fedele in poca cosa abbi il governo di dieci città. E il secondo venne dicendo: La tua mina, Signore, ne ha fruttato cinque. Rispose anche a questo: Tu pure sii governatore di cinque città.  Venne l’altro a dirgli: Eccoti, o Signore, la tua mina, che ho tenuta ben riposta in un fazzoletto, perché ho avuto paura di te, che sei uomo severo e prendi quel che non hai depositato e mieti quel che non hai seminato. E il padrone a lui: io ti giudico dalle tue stesse parole, o servo malvagio! Tu sapevi che sono uomo severo; che prendo quel che non ho depositato e mieto quel che non ho seminato; e perché non hai messo il mio denaro alla banca? io, al mio ritorno, l'avrei ritirato con l’interesse! E disse agli astanti: Toglietegli la mina e datela a chi ne ha dieci. E quelli gli osservarono: Signore, ne ha già dieci. Io ve lo dico (replicò): A chi ha, sarà dato; e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha.  In quanto poi ai miei nemici, che non mi volevano per loro re, conduceteli qua e uccideteli alla mia presenza». E dopo aver detto queste parole, (Gesù) camminava avanti salendo a Gerusalemme.fiore-del-perdono

Pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi

E quando fu arrivato presso Bètfage e a Betania al monte chiamato degli Olivi, mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio dirimpetto, e quando vi sarete entrati, troverete legato un asinello, sul quale nessuno è mai montato; scioglietelo e menatemelo qua.  E se qualcuno vi domandasse perché lo sciogliete, risonderete così: Perché il Signore ne ha bisogno».
Gli inviati partirono e trovarono le cose come egli aveva loro detto.
Mentre scioglievano l’asinello, i suoi padroni chiesero loro: «Perché sciogliete l’asinello?» Essi risposero: «Perché Il Signore ne ha bisogno».
E lo menarono a Gesù e gettati i loro mantelli sull’asinello, vi fecero montare Gesù.
Andando egli innanzi così, la gente stendeva i propri mantelli sulla via.
E quando già si avvicinava alla discesa del monte degli Olivi, tutta la moltitudine dei discepoli trasportati dalla gioia a voce alta si misero a lodare Dio per tutti i miracoli che avevano visto, dicendo: «Benedetto sia colui che viene, Egli Re, in nome del Signore; pace in cielo e gloria nei luoghi altissimi».
Alcuni Farisei frammischiati nella folla gli dissero: «Maestro, richiama i tuoi discepoli alla ragione!» Ma Egli rispose loro: «Io vi dico! se questi tacessero, griderebbero le pietre».
E quando si fu avvicinato, vedendo la città, pianse su di lei, dicendo: «Ah! se anche soltanto in questo giorno avessi conosciuto tu pure quello che ci voleva per la (tua) pace! ma adesso ciò è stato nascosto ai tuoi occhi. Perché verranno giorni per te in cui i tuoi nemici faranno una trincea intorno a te e ti circonderanno e premeranno da ogni parte, e abbatteranno te e i tuoi figliuoli dimoranti in te, e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il momento nel quale sei stata visitata».

Entrato quindi nel Tempio, Gesù prese a cacciare via i venditori e i compratori, dicendo loro: «E’ scritto: La mia casa è casa di preghiera, ma voialtri ne avete fatto una spelonca di ladri!»

E stava insegnando ogni giorno nel Tempio; però i Capi dei Sacerdoti e gli Scribi cercavano di perderlo, come pure gli Anziani del popolo; e non sapevano come fare, perché tutto il popolo era avvinto alla sua persona.




Brano del Ss. VANGELO,
tratto dall’Edizione esclusiva
della Congregazione “Servi dell'Eterna Sapienza” Bologna.
Traduzione di P. Fr. Enrico M. G. Genovesi O.P.

 

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