In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, September 19, 2024

Non temere: soltanto abbi fede

colomba-luna

Spirito immondo, esci da questo uomo.

E giunsero all'altra sponda del mare nella paese dei Geraseni. 
E appena ebbe lasciato la barca, venne incontro a lui, uscendo da un sepolcro, un uomo posseduto da uno spirito immondo. 
Aveva egli la sua dimora nei sepolcri, e nessuno poteva più legarlo neppure con catene; perché più volte era stato legato con catene e con ceppi: ma aveva spezzato le catene e rotti i ceppi, sì che nessuno riusciva a domarlo. 
E di continuo, notte e giorno, se ne stava nei sepolcri e per i monti, urlando e percuotendosi con pietre. 
Questi, vedendo Gesù di lontano, corse e si prostrò davanti a lui; poi dato un grand’urlo, disse: «Che vi è fra me e te, Gesù, Figlio di Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi». 
Gesù infatti gli diceva: «Spirito immondo, esci da questo uomo!».


E gli domandò: «Qual è il tuo nome?».
Rispose: «Il mio nome è Legione, perché siamo in molti». 
E vivamente lo supplicava, perché non li scacciasse via da quel paese.
C'era là su per il monte, una grande mandria di porci a pascolare; e gli spiriti lo supplicavano dicendo: «Mandaci nei porci, affinché entriamo in essi». 
E Gesù subito lo permise loro.
E gli spiriti impuri usciti (dall’uomo) entrarono in quei porci, e la mandria, di circa duemila, con furia si buttò in mare e vi annegò.
Allora i mandriani fuggirono e portarono la notizia in città e nei casolari, da dove tanti vennero per vedere cosa era successo.
E giunti presso Gesù videro il già tormentato dal demonio seduto e vestito e padrone di sé; ed ebbero paura, e, sentito di quanto era avvenuto all'indemoniato e il fatto dei porci, pregarono Gesù di allontanarsi dal loro territorio.
E mentre egli montava in barca, colui che era stato posseduto dal demonio gli domandava di rimanere con lui.  
Ma non glielo permise, però gli disse: «Ritorna nella tua casa presso i tuoi e annunzia loro tutto quello che il Signore ha fatto per te e come abbia avuto pietà di te». 
Ed egli se ne andò e si mise a pubblicare nella Decapoli tutto quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano in ammirazione.fiori-primavera

E quando Gesù raggiunse con la barca l'altra sponda, una folla numerosa si riunì di nuovo attorno a lui; ed egli si tratteneva lungo la spiaggia.

Non temere: soltanto abbi fede

Quando un capo della sinagoga, chiamato Giairo, si presentò, e, vedutolo, cadde ai suoi piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figliuoletta è agli estremi; vieni ad imporre le mani su di lei perché risani e viva». 
E se ne andava con lui.
E una folla numerosa lo seguiva e gli si serrava attorno.
Ora, una certa donna, che da dodici anni pativa perdite di sangue, che aveva molto sofferto causa i numerosi medici, e che aveva speso tutto il suo senza nessun profitto, ma andando piuttosto di male in peggio, avendo udito parlare di Gesù, spingendosi tra la folla giunse dietro di lui e toccò il suo mantello; perché pensava: «Solo che io tocchi il suo mantello, sarò salva». 
Nello stesso istante il flusso di sangue si stagnò e si sentì nel corpo guarita da quella infermità.
E subito Gesù, avendo avuto coscienza in se stesso che una forza era uscita da lui, si rivolse alla folla e domandò: «Chi ha toccato il mio mantello?».
E i suoi discepoli gli osservarono: «Vedi come la folla ti preme da ogni parte, e domandi: Chi mi ha toccato?»
Ed egli guardava tutto intorno per vedere colei che aveva ciò fatto. 
Allora la donna temente e tremante, sapendo quello che le era successo, venne, e si prostrò davanti a lui e gli palesò tutta la verità. 
Ma egli le disse: «Figliuola, la tua fede ti ha salvata; va in pace e sii guarita dal tuo male».
Talitha cumi.
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della Sinagoga vennero a dirgli: «Tua figlia è morta: perché importunare oltre il Maestro?»
Ma Gesù, avendo sorpreso quello che stavano dicendo, disse al capo della Sinagoga: «Non temere: soltanto abbi fede». 
E non permise ad alcuno di accompagnarlo, se non a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 
Giunsero finalmente alla casa del capo della Sinagoga e vi scorsero piangenti e facenti duolo cacciando alte grida, ed entrando (Gesù) dice loro: «Perché tanto strepito e tanti lamenti? La fanciulla non è morta, ma dorme». 
E quelli si ridevano di lui.
Ma egli, mandatili tutti fuori, prende con sé il padre e la madre della fanciulla e i discepoli che lo accompagnavano, e penetra là dove giaceva la fanciulla: e, prendendola per mano, le dice: «Talitha cumi!» che vuol dire: «Fanciulla, alzati; io te lo comando!»
E subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare, ché aveva dodici anni; onde essi furono presi da grande stupore. 
E raccomandò loro con insistenza che nessuno sapesse ciò, e disse che le dessero da mangiare.



Brano del Ss. VANGELO,
tratto dall’Edizione esclusiva
della Congregazione “Servi dell'Eterna Sapienza” Bologna.
Traduzione di P. Fr. Enrico M. G. Genovesi O.P.

 

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