La storia (2008_2009) della Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo - Premessa
di Alfredo ARPAIA
Quest’anno, la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, che può vantare, al di là della sua nascita istituzionale, avvenuta, in esilio, in Francia nel 1922, radici specifiche risalenti addirittura al Risorgimento italiano ed alle famose “Associazioni per la Democrazia e la Libertà” di mazziniana e garibaldina memoria, dedica una sintesi di massima (report) sulle prese di posizione relative a fatti ed eventi, di natura nazionale ed internazionale, che hanno richiamato la sua attenzione nel corso degli anni 2008/2009.
La LIDU e le diverse articolazioni internazionali cui, insieme ad altri soggetti, con pari prerogative istituzionali, ha dato vita ed aderisce, possono ben rivendicare la “virtù”, tale riteniamo la loro connotazione d’origine, d’essere, non solo del tutto aconfessionali, ma addirittura di natura specificamente laica, ovvero prive di condizionamenti d’indirizzo ed’indagine, derivanti o “suggeriti” da sedi, ancorché autorevolissime, di carattere religioso o partitico.
La LIDU si distingue, altresì, per aver istituito un importante premio sovranazionale, intitolato alla memoria di uno dei suoi più eminenti rappresentanti
Ossia il “chiarissimo” professor Paolo Ungari, non solo giurista di vasta dottrina e di altissimo spessore intellettuale, tanto da guadagnarsi la nomina a Presidente della speciale “Commissione per i Diritti dell’Uomo”, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma anche cofondatore della Libera Università Internazionale di Studi Sociali (L.U.I.S.S.), nonché “indagatore” indefesso del “fenomeno” della tortura nel mondo, al punto che, tuttora, permane, in noi, il sospetto che le sue coraggiose denunce siano all’origine della sua tragica dipartita, avvenuta, secondo le risultanze dell’indagine ufficiale, attraverso una dinamica ed una meccanica, di fatto, assai poco “probabili”.
“Premio Paolo Ungari”, dunque, che ha visto insignite, per meriti particolari, acquisiti sul campo dell’impegno sociale e della difesa dei diritti umani in generale, personalità dello “spessore”, tra le altre, dell’onorevole Emma Bonino, famosa soprattutto per l’impegno in difesa della donna contro ogni forma di fondamentalismo o regime, del decano della “comunicazione”, scritta e radiotelevisiva, Arrigo Levi, del Premio Nobel per la pace, nonché leader dell’opposizione birmana, Aung San Suu Kyi, da anni, pretestuosamente e vigliaccamente tenuta agli arresti domiciliari dalla dittatura politico-militare della Cambogia.
Con le prerogative di cui sopra, quindi, la LIDU, poiché in Italia, come d’altronde in tutta Europa, l’impatto con l’imponente fenomeno della migrazione, lo stato di allarme conseguente al pericolo terroristico, le tensioni sociali per la grave crisi economica che sta attraversando e, non ultima, l’incidenza della “funzione” clericale nelle scelte inerenti i comportamenti individuali, determinano una riduzione degli stati di libertà dei cittadini, estremamente preoccupata di questo insieme di “fenomeni”, difficilmente arginabili nella loro complessità, ha deciso di affidare, in quanto utili per sé e per gli altri, perlomeno come memoria dello sforzo compiuto, in questi ed altri settori, nel corso dell’ultimo biennio, i suoi “documenti” ufficiali ad un Report analitico delle molteplici battaglie condotte.
Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo Onlus:
Testimonianza
“Report 2008-2009”
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio.
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli