Profughi politici iraniani
Anno 2008_27 Novembre
Il 27 Novembre, la LIDU, informata dalla Resistenza iraniana che i 3.500 profughi persiani, rifugiati, ormai da anni, nel villaggio di Ashraf, ubicato in territorio iracheno, ai confini con lo stato dittatoriale dei mullah, a causa di recenti intese tra le comunità di religione sciita dei due Stati limitrofi, complice il disimpegno diretto degli USA dall’area di riferimento, corrono il rischio d’essere tradotti in campi di concentramento all’interno del territorio iracheno se non, addirittura, d’essere consegnati nelle mani del sanguinario Ahmadinejad, in piena sintonia e corrispondenza di “vedute” con le preoccupazioni espresse dall’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo, fa pervenire, tramite il Ministero degli Esteri italiano, al Segretario generale dell’ONU, Ban Ki Moon, la lettera che segue.
Gent.mo Segretario Generale, con esplicito riferimento alle minacce che incombono sui 3.500 profughi politici iraniani del “Campo Ashraf”, in Iraq, ed in appoggio alla presa di posizione formulata, in materia, l’8 Settembre 2008, dalla Federazione Internazionale delle Leghe dei Diritti dell’Uomo, fatta pervenire all’autorevolissimo consesso internazionale da Lei presieduto, la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (LIDU), dopo unanime decisione, presa a livello del suo massimo organo deliberante, Le comunica quanto segue:
“La LIDU, mossa da ragioni strettamente umanitarie, ritiene di dover pienamente condividere le preoccupazioni espresse da diversi rappresentanti dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo.
Per tali motivi, auspicando che ai 3.500 profughi politici iraniani del “Campo Ashraf”, in Iraq, vengano applicate le pertinenti norme e convenzioni di Diritto internazionale umanitario previste, ed, in particolare, il principio di non respingimento, sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, chiede che l’ONU, onde garantire il Diritto alla vita, all’incolumità ed alla libertà dei suddetti profughi, produca ogni e qualsivoglia sforzo d’interdizione e di contrasto nei confronti di quegli Stati, ovvero di quei movimenti politico-religiosi, di stampo fondamentalistico-terrorista, che, intendendo attentare alla libertà ed all’incolumità degli abitanti di Ashraf, ognora s’adoperano a loro danno”.
Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo Onlus:
Testimonianza
“Report 2008-2009”
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli
CONSULTA ANCHE:
Gli Italiani sono o non sono Razzisti?
Traumi che caratterizzano la società moderna
Prassi di specifico discrimine sessuale
Contro pregiudizi e discriminazioni
“Depenalizzazione” del reato di omosessualità