LA FORMA del verbo
è determinata dalla funzione del soggetto.
Nella forma attiva il soggetto compie l’azione espressa dal verbo.
Nella forma passiva il soggetto subisce l’azione espressa dal verbo.
Nella forma riflessiva l’azione si riflette sul soggetto che la compie.
Esempio:
FORMA ATTIVA PASSIVA RIFLESSIVA
La madre (soggetto)
pettina (pred. verbale)
il fanciullo (compl. ogg.) Il fanciullo (soggetto)
è pettinato (pred. verbale)
della madre (compl.di agente) La madre (soggetto)
si pettina(pred.verb)
Osservazioni sulla forma “passiva”:
1. solo i verbi “transitivi” possono diventare passivi;
2. l’ausiliare richiesto è “essere”;
3. il complemento oggetto della forma attiva diventa soggetto di quella passiva; il soggetto si trasforma in complemento d’agente (o causa efficiente)
soggettoSOGGETTO
complemento oggettoCOMPLEMENTO DI AGENTE
4. passando dalla forma attiva a quella passiva, il significato non cambia.
Osservazioni sulla forma “riflessiva”:
1. il verbo è preceduto dalle particelle pronominali (mi, ti, si, ci, vi, si), su cui il soggetto “si riflette” ed hanno quindi la funzione logica, di complemento oggetto; qualora ciò non fosse, si tratterebbe di riflessivi apparenti (Esempio: egli si lava le mani) o riflessivi pronominali (Esempio: egli si pente).
2. l’ausiliare richiesto è “essere”.