La regina, di nome Makeda, apprese da un commerciante della sapienza del re Salomone.
Poiché, desiderava apprendere sempre di più, pensò di recarsi a Gerusalemme, sostenendo che:
"La sapienza è preferibile ai tesori d'oro e d'argento, lo Stato non può sopravvivere senza la saggezza."
Prese con sé innumerevoli doni, che fece caricare su settecento novantasette cammelli, molti muli e tantissimi asini e, si avviò lungo la strada che portava a Gerusalemme; nonostante la delicatezza dell’esile figura femminile, riuscì, grazie al suo cuore pieno di fiducia in Dio, a resistere fino all’arrivo, senza accusare danni che potevano essere provocati dall’ardente calore emanato dai raggi del sole.
Quando giunse a destinazione, il re Salomone la accolse con grandi onori.
La regina apprezzò, subito, la saggezza e gentilezza del re, e ben presto si convertì alla fede giudaica.
Re Salomone, una volta l’invitò ad un banchetto e le offrì della ottima carne salata, che però procurava molta sete.
Alla fine del convivio, dopo che tutti gli altri ospiti e i servi se ne furono andati, il re , con gentilezza, le chiese di trascorrere la notte con lui.
La regina acconsentì, ma lo pregò di giurare, che non la avrebbe presa con la forza.
Lui acconsentì, a condizione che lei, a sua volta, giurasse che nulla avrebbe preso dalla casa senza il suo permesso.
Lei udito ciò, sorridendo, acconsentì, e andarono a riposare nell’alcova.
Subito, Makeda si addormentò, ma poco dopo si risvegliò, con la bocca asciutta ed una gran sete.
Ritenendo che il padrone di casa dormisse, si alzò per bere dell’acqua da una brocca, che l’astuto Re aveva poggiato proprio davanti a lei.
Lui la colse sul fatto mentre beveva, e allora, le chiese conto del perché avesse violato il giuramento.
Makeda, impaurita, rispose: “ma ho violato il giuramento solo perché ho bevuto l'acqua?”
Il re, le rispose con un'altra domanda: “lei conosce qualche altra cosa più preziosa dell’acqua sotto questo cielo?"
Riconoscendo l’immensa saggezza di queste parole, la regina lo liberò dal suo giuramento, e tuttavia gli chiese il permesso di bere.
Il re acconsentì, e poté realizzare il proprio desiderio: insieme trascorsero tutta la notte.
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