Chi erano gli Slavi?
In contrasto con la mitologia classica, ben nota in letteratura e nell'arte, e con le mitologie d'Oriente, i testi dei miti slavi non sono sopravvissuti, perché in quel periodo lontano, in cui i miti sono stati creati, non c’era ancora l’uso della scrittura.
Dal momento che devo parlare della religione e delle credenze degli Slavi, vorrei prima spiegare chi erano veramente gli Slavi. Dunque, gli Slavi erano dei Popoli e delle tribù precedenti all’avvento del cristianesimo e all’inizio della cristianizzazione. Essi appartengono al ceppo dei popoli di origine indo-europea, che alcuni chiamano anche “ariani”. Il ceppo è stato denominato indo-europeo perché proveniente dal territorio dell'attuale India, precisamente dalla regione di Arii (da qui proviene il termine “ariano”). Ci sono molte teorie sulle migrazioni slave, che vanno da quella più incredibile, che sostiene che gli Slavi siano in realtà gli Iperborei, la cui patria primordiale si trovava al Polo Nord, da dove si era poi spostata in India e, successivamente, in Europa, e che da essi i Greci avevano appreso dell’esistenza degli dèi e le nozioni di astronomia; a quella più probabile, che sostiene che gli Slavi si siano semplicemente spostati dall’India verso la Persia e l’Europa.
Gli Dei e le mitologie slave
In Europa, gli Slavi originariamente vivevano nelle zone circostanti al fiume Dnepr, al Mar Nero e al Mar Baltico. Da questa terra, a causa di molte guerre e invasioni da parte di altre tribù provenienti dall’Asia, hanno iniziato a muoversi verso Sud e verso Ovest. La maggior parte degli scritti in cui sono stati menzionati gli Slavi per la prima volta sono opera di studiosi e missionari bizantini, visto che un gran numero dei territori in cui gli Slavi hanno abitato facevano parte dell'impero bizantino. Altri scritti sugli Slavi provengono dal periodo in cui hanno creato i loro Stati e prevalentemente sono opera di mercanti arabi e di sacerdoti francescani. Però questi scritti non sono abbastanza oggettivi, perché i sacerdoti esprimevano un’opinione soggettiva basata sui loro canoni e dogmi, senza sforzarsi di comprendere la cultura slava in tutte le sue sfaccettature. Perciò, in questi scritti, gli dèi e le altre mitologie slave vengono paragonati a Lucifero e ad altri demoni propri della tradizione cristiana. Visto che i sacerdoti cristiani erano presenti nelle zone in cui vivevano gli Slavi, tentarono di convertirli al cristianesimo. In quel periodo il cristianesimo in Europa era diventato uno strumento di potere. Il Papa ed il Patriarca avevano il potere di attribuire ad un Principe slavo la corona e di proclamarlo re e, quindi, di accrescerne la reputazione. In realtà, gli Slavi hanno usato il cristianesimo a proprio vantaggio. Essendo un popolo dominante, erano avidi di potere, molti di loro accettavano di buon grado la corona promessa. In questo modo si instaurarono relazioni buone con i vicini cristiani, che poi furono reclutati dalla Chiesa per attaccare gli Slavi non cristianizzati. Il resto della popolazione subì la forte pressione del cristianesimo, ad opera degli Slavi dominatori e dei sacerdoti. Tuttavia, durante questo processo ci furono delle proteste e molti missionari cristiani persero la vita.
D'altra parte, numerosi villaggi che non avevano accettato di convertirsi al cristianesimo furono bruciati e tutti gli abitanti furono uccisi. Le Statue degli antichi dèi furono distrutte e bruciate. Tutti gli scritti della vecchia religione vennero distrutti. Per questa ragione alcuni scienziati sono scettici e mettono in dubbio il fatto che gli Slavi conoscessero la scrittura prima di convertirsi al cristianesimo. Gli unici che hanno strenuamente difeso la propria fede fino alla fine sono stati i Polacchi e gli Slavi del Baltico, pur non avendole dato un nome.
Vivevano semplicemente seguendo i dettami imposti dalla loro fede. La loro religione aveva le stesse antiche radici di tutti i popoli indo-europei: Indiani, Celti, Germani, Persiani, Greci. Essa era basata sulle forze della natura, che venivano personificate dando vita e forma a varie divinità e creature. Gli Slavi si consideravano discendenti diretti degli dèi. Nonostante il grande rispetto che mostravano verso gli dèi, si rivolgevano ad essi da pari a pari. In mancanza di un luogo sacro, come un tempio, le foreste e i boschi erano i luoghi in cui si recavano per pregare le loro divinità. Come nel caso del cristianesimo paganizzato, gli Slavi sacrificavano delle vittime per soddisfare gli dèi. Tuttavia, non ci sono casi di sacrifici umani, come molti potrebbero credere. Attraverso le tradizioni sono sopravvissute molte tracce degli dèi slavi e dello stile di vita di questo popolo. Tuttavia, queste creature sono state velate dal cristianesimo, anche se in origine non erano associate ad esso. Molti santi cristiani hanno le stesse caratteristiche degli dèi slavi e i giorni che nella tradizione slava erano dedicati alla celebrazione di una divinità, furono dedicati alla celebrazione di un Santo. Questo dimostra quanto fosse forte la fede degli Slavi, il che non è stato notato da nessun’altra parte.