Radgost - caro ospite
Radgost era la divinità suprema della citta slava Retre o Radgosc(da dove deriva il suo nome). A Radgošć o Retre, c'era un tempio di questa divinità costruito in legno, splendidamente dipinto all'esterno e all'interno. Adam Bremenski descrive la statua di Radgost che si trovava nel Tempio come una magnifica struttura coperta d'oro su di una pedana di porpora. La statua fu probabilmente costruita in legno, come avvenne con altre statue di divinità slave.
Davanti al tempio di Radgost si faceva commercio, mentre all'interno del tempio si facevano riti divini. Il rito si praticava nel modo seguente: i sacerdoti innanzitutto scavavano buche nel terreno, poi interpretavano le forme degli incavi, e poi rilasciavano il "cavallo verde" all’interno del tempio.
Questo cavallo era un cavallo normale, che, per i fini della divinazione, era stato coperto di erba. A seconda dove il cavallo avrebbe calpestato si sarebbe interpretato il volere degli dei. Il tempio di Radgost era stato costruito nel 1000 e bruciato nel 1066 dai cattolici.
Radgost, così come alcuni degli dèi slavi, era rappresentato con più teste.
Una era umana, e l'altra di un leone. La testa di leone mostrava la maggiore età della divinità sapendo che i leoni erano scomparsi dal territorio slavo, già nel periodo di Alessandro Magno. Come qualsiasi altra divinità, anche Radgost era raffigurato come un guerriero. In una mano teneva l’ ascia mentre in un’altra, il pane e il sale. Questo cosa rappresenta? Il pane e il sale sono i simboli dell' accoglienza nei paesi slavi, quindi si può concludere che Radgost era il dio dell'ospitalità. E il suo nome lo conferma – Radgost, caro ospite, quindi l’ospite che il padrone di casa accoglie con piacere. Il pane e il sale sono i simboli dell' accoglienza nei paesi slavi, quindi si può concludere che Radgost era il dio dell'ospitalità. E il suo nome lo conferma – Radgost, caro ospite, quindi l’ospite che il padrone di casa accoglie con piacere.
Va evidenziato che gli slavi sono un popolo molto ospitale, ai loro ospiti non manca mai ne cibo ne un posto dove dormire e in alcuni casi il padrone di casa offre all’ospite anche la propria moglie. (questa usanza esisteva anche tra i popoli scandinavi). Gli slavi sono sempre stati buoni padroni di casa e questa virtù degli slavi si rispecchiava durante il santo giorno alla famiglia - una festa dedicata al santo cristiano, il protettore della famiglia. Durante questo giorno il padrone di casa cercava sempre di accontentare gli ospiti. Anche l’ascia di Radgost era un simbolo di ospitalità - si trattava di un arma del padrone di casa da usare in caso di un attacco per proteggere l'ospite. Oltre ad essere il dio di ospitalità, Radgost era il dio dell’allegria. Fu collegato al vino e celebrato dagli enologi. Per questi motivi a Radgost era stato dedicato il periodo dell'anno in cui sono più frequenti le feste degli slavi. Ancora oggi il periodo delle feste degli slavi è il periodo invernale.