Contenuto personale e patrimoniale della patria potestas
Premessa
Per la stabilità e la tutela dell’organizzazione e del patrimonio familiare, tutti i membri di una familia, come già rilevato in precedenza, erano sottoposti al volere supremo del pater familias, grazie alle facoltà e i diritti che gli derivano dalla patria potestas: la conseguenza ovvia derivante da questa situazione fu quella che si ripercosse soprattutto sui figli, ai quali era impedita qualsiasi libertà di azione, giuridicamente lecita, che il padre non potesse imporgli o vietargli.
Una limitazione a questo potere fu apposta dal diritto pubblico il quale riconobbe una sorta di parificazione del filius al pater in presenza di determinati requisiti di sesso e di età: nella fattispecie venne permesso al filius di partecipare al comizio e di adire le magistrature senza che il padre, a cui comunque rimaneva sottoposto, lo potesse impedire*.
Come si sa il processo storico, attraverso il quale la patria potestas ha subito un’ importante evoluzione, comporta una vera e propria graduale trasformazione dei contenuti originari della stessa: dall’assoluto potere del pater si è passati, in modo graduale già dal periodo classico, al comparire di restrizioni e limitazioni del potere spettante allo stesso, fino ad arrivare alla riforma di Giustiniano, nel periodo post classico, ad una sostanziale trasformazione del sistema dei poteri spettanti al pater familias.
Nel periodo postclassico le facoltà derivanti dalla patria potestas subiscono una decadenza assoluta: viene prevista la pena capitale per colui che espone o uccide i neonati; il ius vendendi viene limitato ai neonati contemplazione extremae necessitatis aut alimento rum gratia, mentre Giustiniano abolì il ius noxae dandi e la causa mancipii**.
Altri limiti, alle facoltà derivanti della patria potestas, furono imposti dal costume: s’impose al pater familias di eseguire l’eventuale sentenza di morte nella maniera più “rispettosa” per il filius condannato, si limitò la facoltà di esporre i neonati e si vietò la vendita del figlio già unito in matrimonio.
I poteri spettanti al pater familias e gli effetti indiscussi derivanti dagli stessi, molte volte a causa di un uso arbitrario soprattutto nel periodo più antico, erano sia di contenuto personale che di contenuto patrimoniale, entrambi esaminati di seguito per poter meglio focalizzare la portata del potere spettante al pater e la loro evoluzione.
- Salvatore Terranova - Noto
*Cfr. Arangio-Ruiz V. , “Istituzioni ecc”, op. cit. p. 474 e ss.: sembra che l’unico potere in capo al pater familias per impedire al figlio di agire, secondo quanto gli era garantito dal diritto pubblico, fosse lo ius vitae et necis, così la tradizione tramanda che il console Spurio Cassio fu ucciso per volontà del padre, perché quest’ultimo non aveva altro mezzo per fermare l’ attività anticostituzionale del proprio figlio.
**Cfr. Arangio-Ruiz V. , “Istituzioni ecc”, op. cit. p. 475.