In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, November 21, 2024

La cattedrale di Sees

La cattedrale di Sees

L’attuale cattedrale si erge sulle rovine d’un santuario gallo-romano.

Distrutta parecchie volte, è stata riedificata come la vediamo oggi, sotto il regno di San Luigi (1226-1270).

E’ un capolavoro del 13° secolo normanno e francese.

Subì mutilazioni successive durante la Guerra di Cento anni, le guerre di religione (1562-1598) e la Rivoluzione francese (1789).

A forma d’una vasta croce latina, la cattedrale misura 106m per 42m, e 24m d’altezza sotto la volta.

E’ una navata aperta alla luce: si può notare la trasparenza del coro e lo slancio verticale dell’architectura.

La navata centrale affiancata da vaste navate laterali conta sette arcate di cui una, ai piedi delle torri, è stata murata per consolidare l’edificio, e sostiene l’organo.

Guardiamo la navata.

Ogni arcata comprende tre piani:

- le arcate, che riposano sui capitelli;

- il chiostro sospeso (o triforium);

- le finestre alte.

I pilastri che sostengono le arcate misurano 1,70m in diametro.

Sopra ciascuna di loro, un capitello circolare con due file di fogliame.

Davanti ogni pilastro, una colonna si slancia in un getto, fino alla ricaduta delle nervature della volta.

Ai lati delle arcate: un rosone in cavo, con sei lobi, fiancheggiato da due trifogli, sotto una fascia di quadrifogli.

Il triforium è famoso per le sue proporzioni e la sua leggerezza.

La sua eleganza ricorda il chiostro del “Mont St Michel”.

Al di sopra, sotto le finestre alte, c’è un cordone continuo di foglie d’acanto e di trifogli.

Le vetrate delle finestre alte sono scomparse durante le guerre di religione (nel 1573).

Il pozzo fu scoperto nel 1880, in occasione delle riparazioni del pavimento delle navate laterali.

L’architetto Ruprich ROBERT lo riparò e aggiunse una sponda decorata nello stile romanico.

Tali pozzi si trovavano spesso nelle chiese del medioevo e simboleggiavano l’acqua, fonte di vita, ma anche servivano alla costruzione degli edifici e, di più, aiutavano quelli che, utilizzando “il diritto d’asilo” della casa di Dio, avevano bisogno d’acqua.

 

 

  • Il TRANSETTO SUD

 

Risale interamente al fine del Duecento.

I piloni di congiunzione col coro sono alleggeriti da colonnette molto armoniose.

Al di là dell’altare, guardiamo il rosone nord: sembra un motivo di merletto, o un cristale di neve…

Questo rosone è come un riassunto della fede cristiana: Gesù è morto e risuscitato.

Nel centro: Cristo sulla croce, con uno sfondo di cielo stellato.

Nei sei piccoli rosoni raggianti, vediamo alcune scene del Vangelo, dopo la risurrezione di Gesù.

Cominciamo da quella a sinistra, in basso:

- Gesù risorto, vincitore della morte;

- le sante donne che vanno al sepolcro;

- l’apparizione di Gesù a Maria Maddalena nel giardino (in alto a sinistra);

- l’apparizione di Gesù a Tommaso (a destra);

- Gesù con due discepoli sulla via di Emmaus;

- Gesù spezza il pane coi due discepoli.

Sotto il rosone, la benda rappresenta dieci vescovi o santi della diocesi.

Anche nel transetto sud: una graziosa statua (in marmo) della Vergine, Nostra Signora di Sées.

Di fronte: la statua detta “Il bel Dio di Sées”, attribuita al Bernini, (Seicento).

 

L’ABSIDE comprende cinque cappelle:

La cappella di Santa Maddelena.

A sinistra: una vetrata antica che rappresenta Maddelena ai piedi di Gesù.

Nel centro, il centurione romano porta il colpo di lancia nel costato di Gesù.

A destra: due apostoli.

La cappella di San Agostino.

(I canonici di Sées seguivano la regola di San Agostino).

Nelle vetrate: San Agostino insegna – medita alla tavola di studio – spiega la regola a un gruppo di canonici attenti.

In alto della finestra centrale, il Santo impartisce la benedizione.

La cappella del Santissimo Sacramento.

Prima, era la cappella della Madonna.

La Vergine si trova dappertutto in questa cattedrale: all’entrata, al più alto del coro.

In questa cappella, la sua vetrata si trova ora nella finestra a sinistra: porta il Bambino Gesù (in verde) e gli presenta una mela rossa.

Nelle altre finestre, si vedono San Pietro con le chiavi, San Andrea che tiene una croce, e San Francesco di Assisi.

Nel fondo della cappella, c’è una vetrata recente offerta da Mgr Tregaro, vescovo di Sées alla fine dell’Ottocento.

La cappella di San Godegrande.

Alle finestre (dalla sinistra alla destra): la Vergine e il Bambino, Giovanni Battista.

Quelle due vetrate sono state rifatte – si crede – dopo l’incendio del 1375.

San Godegrande, quindicesimo vescovo di Sées, nel secolo ottavo, e sua sorella, Santa Opportuna che fondò un monastero di Benedettine a Almenèches (12 km da Sées).

La vetrata dei drapieri di Sées, che la offrirono.

L’ultima vetrata rappresenta il donatore.

La cappella di San Nicola.

Nella prima vetrata, il Santo insegna a uno dei suoi studenti, come Sant’Anna insegna alla Vergine Maria.

Al centro e a destra, due leggende di San Nicola: “C’erano tre bambini…” e “C’erano tre ragazze da marito…”.

 

 

  • IL TRANSETTO NORD

 

Andiamo avanti fino ai due gradini.

Davanti a noi, si trova un altare “Luigi XIV” che proviene dal convento dei Francescani di Sées.

Dal Duecento, i Francescani non hanno mai cessato di pregare, di predicare, di servire i poveri.

Il re San Luigi aveva offerto al convento di Sées una spina della corona della passione.

Al di là dell’altare, due vetrate, probabilmente le due più antiche della cattedrale: la Visitazione e l’Annunciazione.

Saliamo i gradini e andiamo presso il leggio: un bellissimo leggio, dal basamento triangolare.

Sotto l’aquila (del quale la Bibbia dice che spiega le sue ali sopra i suoi piccoli e li porta sulle penne (Deut. 32.11-) si vedono tre piani di figure simboliche:

al piano superiore: la bocca che proferisce la parola;

in mezzo: l’orecchio che ode tutto;

sotto: l’occhio al quale niente sfugge.

Nella piccola cappella, Jean de Bernieres, uno dei vescovi costruttori della cattedrale, con San Gervasio e San Protasio.

Questa cappella è dedicata a San Latuino, primo vescovo di Sées e patrono della nostra parocchia.

La scena dietro l’altare rappresenta Cristo in gloria (nel centro): alla sua destra, quattro persone si avvicinano a lui, per domandare la guarigione e, segno della loro fede, una di loro tiene un libro aperto, colle parole “Credo in un solo Dio”.

Alla sinistra di Cristo, è rappresentata la morte di Latuino.

Guardiamo ora il rosone sud:

Un rosone d’oro e di sole, nel quale dominano i colori rosso e giallo.

Nel centro, il Cristo, intorno al quale si irradiano gli Apostoli, in una prima serie di dodici medaglioni.

Su di quelli, si ramificano 24 rosoni dedicati ai 24 anziani dell’Apocalisse.

Nella banda, sotto il rosone, le grandi figure profetiche dell’Antico Testamento.

Dalla sinistra alla destra: Ezechiele e Daniele, Isaia col mantello rosso, Geremia in giallo, Giona, Salomone, il re Davide in verde, Iesse, padre di Davide, Isacco e Abramo, padre di tutti i credenti.

Andiamo ora nella navata, ai piedi dei gradini del coro e, un’altra volta, ammiriamo il coro, il suo slancio, la sua luce.

All’incrocio dei transetti: L’ALTARE DEL SETTECENTO circondato da quattro balaustre di marmo, fu posto qui da Mgr du Plessis d’Argentré.

Davanti l’altare: Gesù è deposto nel sepolcro (in rame dorato).

Dietro l’altare: la scoperta dei corpi di San Gervasio e San Protasio (in marmo).

Non si sa molto a proposito di questi due santi, solo che erano fratelli e furono martirizzati sotto il regno di Nerone.

I loro corpi furono scoperti nel 386 a Milano e il loro culto si sviluppò rapidamente.

La cattedrale di Sées possiede alcune reliquie di questi due martiri, che sono rappresentati all’entrata della cattedrale – lato sud – in un gran quadro: uno decapitato, l’altro frustrato a morte.

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