Tempio di Gerusalemme
Come tutti i grandi sovrani di quel periodo anche Salomone amava far sfoggio del suo regno con bellissimi edifici. Durante il suo regno, Gerusalemme era diventata una città meravigliosa con palazzi e belle case. Prima di tutto, costruì un magnifico tempio. Migliaia di lavoratori e schiavi, Fenici ed Ebrei, estraevano dalle montagne pietre e tagliavano legno di cedro dalle foreste del Libano e portavano tutto questo materiale a Gerusalemme. Hiram, il Re dei Fenici di Tiro, amico di Salomone, mandò i suoi costruttori più qualificati per edificare il tempio con l'aiuto di operai ebrei. Il lato interno delle mura fatte di pietra era rivestito di costoso legno di cedro scolpito e decorato con ornamenti d'oro. L’edificio diventò il simbolo del lusso e dell'arte.
Nel tempio si trovava l'altare di rame per sacrificare le vittime - buoi e pecore. Si riunivano persone provenienti da tutto il paese, soprattutto durante le vacanze di Pasqua, Shavuot e Sukkoth. Il tempio di Gerusalemme era così stupendo che anche gli stranieri provenienti da terre lontane venivano ad ammirarlo. Questo fulgore di Gerusalemme poteva essere raggiunto solo a costo di alte tasse che il popolo era costretto a pagare. Sia i ricchi che poveri dovevano pagare molto, migliaia di individui furono portati con la forza al duro lavoro. Edifici e palazzi solenni sorsero dalla sofferenza del popolo. I lavoratori, gli artigiani e gli agricoltori si erano impoveriti, ed il numero di insoddisfatti continuava a crescere. Jeroboam, il comandante militare della tribù di Efraim, approfittò di questa situazione e la gente cominciò a ribellarsi contro il re. Per giustificare questi attacchi, valsero le parole del profeta Silo da Shiloh, che non aveva stima di Salomone per il suo spreco ed il lusso sfrenato. Un giorno il profeta incontrò Jeroboam (Jerobeam), e in quella occasione gli tolse il mantello, lo strappò in dodici parti e gliene restituì dieci, dicendo: "Il regno di Salomone si dividerà in dieci tribù, e tu sarai eletto come il loro re". Jeroboam aveva preparato in segreto la ribellione della tribù Efraim , ma Salomone se ne accorse e ordinò di ucciderlo. Ma Jeroboam riuscì a fuggire in Egitto.
Il regno di Salomone
Dopo la morte di Salomone, mentre suo figlio Rehabeam si preparava a succedergli al trono, scoppiò la rivolta. Jeroboam tornò dall'Egitto, la tribù di Efraim si era riunita a lui. Gli ufficiali della nazione si erano riuniti nella città antica Šehemu per consultarsi sulla scelta del futuro re. Rehabeam si presentò alla riunione, gli ufficiali si rivolsero a lui dicendo: "Tuo padre ci ha messo un giogo troppo pesante. Se ci prometti che ci solleverai dagli oneri pesanti, noi ti serviremo." A questo Rehabeam rispose loro in modo brusco: non avrebbe mai permesso di far stabilire le regole agli altri, e che la sua intenzione era quella di imporre regole ancora più pesanti per il popolo. Dopo aver udito queste parole i figli di Efraim, sollevarono la bandiera di ribellione e gridarono: "A che serve a noi la casa di Davide? Ebrei tornate nelle vostre case!" I Figli di Efraim e nove altre tribù scelsero come loro Re Jeroboam, e solo la tribù di Giuda e di Beniamino rimasero fedeli al Rehabeam. Così il regno si divise in due parti: il regno di Giuda o Giudea ed Efraim - il regno di Israele ( 930 A.C).
Â