Energia dall’etere, Tesla e Moray
Durante una conferenza sull'energia elettrica, Tesla sottolineò che, la dimostrazione pratica del Prof. Rowland aveva dimostrato "che una singola carica statica trasmessa in giro, produce l'effetto della corrente elettrica”,; Tesla immaginò queste molecole cariche elettrostaticamente e in moto, e ha concepito come funziona fenomeno magnetico sulla terra , concependo la presenza e la generazione della gravitazione sulla terra. Questa è, esattamente, l'immagine del campo magnetico che scienziati per decenni, hanno cercato di capire, e che, oggi, con l’animazione computerizzata, possiamo vedere; queste linee sembrano - proprio come Tesla le aveva descritte quasi 100 anni fa - come canali attraverso i quali viaggia l’energia. Esse sono chiamati grate della Terra.
Dunque, Tesla credeva che i fenomeni elettrostatici, elettrici e magnetici esistono sulla Terra, a causa delle forze molecolari elettrostatiche. Infatti, lui era consapevole che tutte le posizioni "fisse" sulla terra (praticamente ogni molecola, ogni atomo) si muovono con una velocità incredibile di 70 miglia all'ora. Le cariche elettrostatiche, che girano intorno, sono le correnti tra atomo ed etere (che ora si chiama ionosfera ed inizia all’altitudine di circa 80 chilometri dalla superficie terrestre, estendendosi per circa 100 chilometri nello spazio ed è parte dello strato atmosferico. Poiché nessuno può mantenere un atomo o molecola perfettamente calmo, questo fantastico movimento di tutti gli atomi e delle molecole, che portano un effetto elettrico, creano un campo magnetico della terra e, come il campo magnetico produce corrente elettrica, nessuno può produrre un campo magnetico senza elettricità. Ciò significa che l'intero pianeta è pieno di energia elettrica. Meno famoso è la realizzazione dell'ingegnere americano, dottor Tomas Henry Moray (1892-1974), che ha costruito un apparecchio (tipo trasformatore di risonanza), che dall’ energia dall'etere consente di produrre corrente elettrica. Ha provato, nel 1930, a proteggere il brevetto, ma il certificato della sua realizzazione non è mai stata rilasciata, perché il dispositivo utilizzava un catodo freddo nei tubi (l'esaminatore brevettuale sostenne che, era noto che, per ottenere elettroni, necessitava un catodo riscaldato), e perché, non riuscì ad identificare la fonte d’energia. La sua domanda di brevetto, ancora oggi, è aperta.
Moray ha usato un'antenna classica e un tubo a raggi catodici, appositamente progettati, con il quale catturava una enorme quantità di energia dalla ionosfera. In un test, il suo dispositivo ha funzionato, continuamente senza interruzioni, per 157 ore, producendo 50 kilowatt. L’apparecchio non era attaccato a nessuna ben nota fonte d’energia e la circuiteria era rimasta, completamente, fredda. Nulla si era scaldato, e nulla si era surriscaldato, perché non c'era nessuna resistenza e l’attrito, che rilascia il calore al passaggio di questa energia. L'energia passava senza problemi. Il dispositivo di Moray è stato utilizzato in 29 esperimenti, con delle speciali "valvole di detector", che erano, molto difficile, da realizzare, e, ciascuna di esse, allora, costava circa 500 dollari. Solo una delle quattro valvole si dimostrava attendibile. Moray ebbe problemi a reperire il materiale pulito, sufficiente per rendere la sua lega speciale, con quale riempiva i tubi, che ha aveva il ruolo d’agire come una porta, a senso unico, per l’attraversamento di questa, eccezionale, energia radiante, ad alta frequenza dalla ionosfera. La cattura avverrebbe, con una "frequenza - sub armonica" e, poi, trasportata, attraverso questa speciale miscela, in una unica direzione.
Moray sperimentò il suo dispositivo a terra, nell’aria, sugli aerei, sotto acqua ed, ovunque, si producesse elettricità.
Agenti dell'FBI, con vari stratagemmi, più volte, hanno cercato di impossessarsi dei principi di funzionamento di quest’apparecchio. A metà Marzo nel 1940, Morey fu sparato, nel suo laboratorio. Per fortuna, fu solo ferito. Il suo apparecchio fu distrutto e, Morey non è più riuscito a rimontarlo, a causa della sopravvenuta morte, nel 1974.