Il riccio è un chiaro simbolo di auto-difesa, perché in caso di pericolo si racchiude in una sfera pungente.
Nelle antiche civiltà, a causa della forma arrotondata e delle spine di protezione, il riccio è stato considerato un emblema della grande dea-madre, la babilonese Ishtar.
In altre tradizioni, il portatore di aculei, il riccio è ritenuto un simbolo solare. E’ anche un’allegoria del Rinascimento ed è associato al senso del tatto. Nella credenza cristiana rappresenta l’avido e irascibile riccio-rapinatore che identifica l’avidità, l’ingordigia, la rabbia; essi lo paragonavano a Satana che ruba le anime agli uomini.
D'altra parte, il riccio, una volta era considerato un nemico delle forze ctonie del male, poiché si nutre di roditori, larve e lombrichi.
Come molti altri animali, il riccio risente delle variazioni delle condizioni meteorologiche, oltre ad essere particolarmente sensibile al mutare della direzione del vento.
Secondo alcune concezioni superstiziose dei popoli d'Occidente, le streghe hanno la capacità di mutarsi in riccio, e sotto questa veste succhiano tutto il latte alle mucche.
In Oriente, il riccio è simbolo di ricchezza.