Lo sfruttamento schiavistico dei minori in Cina
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Anno 2008_29 Luglio
Il 29 Luglio, inoltre, la LIDU, informata del fatto che, in Iran, nel contesto di una tragica ed efferata coreografia di massa in cui faceva spicco, a moā di forche, lāuso di gru di sollevamento a braccio lungo, erano state impiccate, coram populo, ben ventinove persone, colpevoli dei piĆ¹ disparati reati, ivi compresa lāomosessualitĆ , emetteva il comunicato-stampa che segue. Comunicato in cui, nel richiamare lāaltra e piĆ¹ ācrudaā realtĆ internazionale, rappresentata dalla Cina Popolare, che, non solo, sopravanza, secondo calcoli, approssimativi per difetto, di almeno 10 volte il numero delle esecuzioni compiute, in un anno, nellāIran (5.000 rispetto a 500), ma, addirittura, le esegue con scientifica perizia, acciocchĆ© venga salvaguardata al massimo lāintegritĆ degli organi delle vittime (cervello escluso), destinati ad utili trapianti in favore di autorevoli membri della ānomenclaturaā, viene ricordato, con un certo orgoglio, che lāAssociazione, per prima ed addirittura con largo anticipo su Bernard Henri Levy, eminente intellettuale francese, che pure si ĆØ autorevolmente pronunciato in merito, giĆ nel 2007, aveva espresso decisa contrarietĆ a che si tenessero, a Pechino, le Olimpiadi di Atletica Leggera.
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Per questo e per buona memoria, riteniamo, quindi, utile premettere allāodierno comunicato quello dellāanno scorso, che tratta anche dellāesasperato sfruttamento dei minori al imite del vero e proprio schiavismo.
[comunicato 1]: Come, ormai da tempo, andiamo chiedendo, e come, di recente, ha pure scritto lāautorevole intellettuale e politologo francese Bernard Henri LĆØvy, le Olimpiadi Cinesi vanno boicottate dallāintero consesso sportivo internazionale.
Vanno boicottate perchĆ© in Cina viene, per altro brutalmente, eseguito oltre il 70% delle oltre 7.500 pene capitali portate a termine, ogni anno, in tutto il mondo (lāIran la segue a distanza con circa 500).
Non solo per questo, perĆ². Vanno anche boicottate perchĆ© la Cina, che, purtroppo, per ragioni di real politik, gode della massima indulgenza da parte dei maggiori paesi industrializzati del mondo (Stati Uniti compresi, che hanno nella Cina il maggiore sottoscrittore dei loro titoli di debito pubblico), tutti in spasmodica āfregolaā di farci affari, sta sfruttando lāoccasione dellāevento sportivo per accentuare ancor piĆ¹ la perpetrazione di un altro crimine di cui ĆØ particolarmente āspecializzataā, ovvero lo sfruttamento schiavistico dei minori.
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Le agenzie di tutto il mondo, infatti, hanno dato notizia documentata che in Cina si stanno producendo, a ritmo serrato, oggetti e gadgets con i simboli delle Olimpiadi, utilizzando massicciamente manodopera minorile, a partire dai 12 anni di etĆ , a volte fino a 15 ore lavorative al giorno e per 7 giorni alla settimana.
Questo, infatti, ĆØ quanto emerge, in modo incontrovertibile, dallāindagine effettuata su quattro delle maggiori fabbriche che producono āoggettisticaā legata ai Giochi cinesi, da āPlayfair Allianceā, rappresentata in Gran Bretagna da Trades Union Congress e Labour Behind the Label.
Per cui, facendo nostra la dichiarazione del segretario del Sindacato inglese, Brendan Barber, rivolta al C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale): āBambini ed adulti vengono brutalmente sfruttati, in modo che imprenditori senza scrupoli [anche occidentali, n.d.r.] possano guadagnare di piĆ¹ (...) Le loro azioni affossano gli ideali delle Olimpiadiā, ribadiamo che le Olimpiadi Cinesi vanno boicottate.
[comunicato 2]: La notizia della contestuale messa a morte, coram populo, di ben 29 persone, ad opera della Repubblica Islamica dellāIran, ovvero di uno Stato che, con le sue 500 esecuzioni capitali allāanno ĆØ, per disumanitĆ e mancanza assoluta di rispetto dei diritti fondamentali della persona, secondo soltanto alla Repubblica Popolare Cinese, che puĆ² āvantarneā, si fa per dire, anno dopo anno, oltre 5.000, ci induce a delle amare riflessioni al limite della tragica ironia.
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Anche solo a voler sottacere che le esecuzioni cinesi avvengono, tra lāaltro, attraverso un agghiacciante rituale standardizzato, in quanto prevedono un colpo di pistola alla nuca, acciocchĆ© non risulti leso alcun organo trapiantabile (il cervello, allo stato delle cose, ĆØ lāunico inutilizzabile al riguardo), cui segue lāespianto, pressochĆ© immediato (a caldo), di tutti gli altri organi, a maggior salvaguardia dei bisogni e della salute dei āgerarchiā della cosiddetta ānomenclaturaā politica, centrale e periferica, in lista dāattesa, cui sono esclusivamente destinati (lāespianto viene effettuato da attrezzatissime Ć©quipes chirurgiche), ĆØ di tutta evidenza che la comunitĆ internazionale ed ogni sua istituzione di rappresentanza generale, per mere ragioni di real politik, preferisce rimuovere il problema e fare orecchie da mercante rispetto ai reiterati appelli delle organizzazioni umanitarie in favore dellāassoluta salvaguardia della vita umana, in ogni e qualsivoglia circostanza.
Non a caso, infatti, non ostante, per prima, la LIDU (seguita di una spanna dal grande intellettuale francese Bernard Henri Levy), attraverso il suo istituto di rappresentanza internazionale, la Federazione Internazionale dei Diritti dellāUomo, avesse, a suo tempo, chiesto alle nazioni democratiche aderenti allāONU (che, tra lāaltro, su iniziativa del governo italiano, ha approvato una mozione di moratoria della pena di morte) di boicottare le olimpiadi assegnate alla Cina popolare, a pochi giorni dallāinizio dei giochi, non solo non cāĆØ stato alcuno stato che si sia azzardato a disertare lāevento, ma si ĆØ addirittura assistito ad una vera e propria gara di malaccorta zelanteria fra i diversi capi di stato e di governo, per presenziare la cerimonia inaugurale, ovvero per seguire anche lo svolgersi delle gare.
A questo punto, con tutta lāamarezza che ci opprime, preso atto che la realtĆ delle cose ordinariamente perseguite dalle varie nazioni, anche da quelle di piĆ¹ antica e consolidata Democrazia, ĆØ ben diversa dai sacri principi generali cui tutte, immancabilmente, dicono di ispirarsi, in primis quelli posti a difesa dei Diritti Universali dellāUomo, non ci resta che proporre che i āMondiali di Atletica Leggeraā, che seguiranno le Olimpiadi di Pechino, vengano, senzāaltro, assegnati alla Repubblica Islamica dellāIran, in quanto, anche se a notevole distanza, ĆØ inequivocabilmente arrivata seconda nella difficile gara delle pene di morte eseguite nellāanno: appunto 500 rispetto a 5.000.
Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dellāUomo Onlus:
Testimonianza
āReport 2008-2009ā
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli
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