Cittadini colpevoli soltanto d'aver reclamato il rispetto dei loro diritti
Anno 2008_23 Luglio
Sempre il 23 Luglio, la LIDU, a firma del Presidente, invia, tramite l’Ambasciata della Cina Popolare in Roma, al governo di quella, si fa per dire, “Repubblica Democratica”, una dura lettera di condanna per l’ingiusto, proditorio e pretestuoso arresto, avvenuto a Tianwang, del signor Huang Qi, direttore del Centro per la Difesa dei Diritti Umani, indebitamente accusato di “illegale possesso di segreti di Stato”, per aver denunciato tutta una serie di sopraffazioni perpetrate dalle autorità nei confronti di alcuni cittadini; cittadini colpevoli soltanto d’aver reclamato il rispetto dei loro diritti.
Nella lettera, scritta in piena consonanza d’intenti con gli organi della F.I.D.H., la LIDU, chiede, innanzi tutto, il rilascio immediato ed incondizionato del signor Huang Qi.
La Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, informata dell’arresto del signor Huang Qi, direttore del Centro per la Difesa dei Diritti Umani di Tianwang, avvenuto il 10 Giugno 2008, a nome dei suoi associati e d’ogni Italiano di buon senso, manifesta una decisa ed aperta condanna dell’atto di proditoria sopraffazione compiuto dalle autorità cinesi nei confronti di una persona onesta, stimata ed irreprensibile qual è il signor Huang Qi.
Atto ancor più proditorio ed esecrabile, in quanto: la motivazione dell’arresto, ovvero l’“illegale possesso di segreti di Stato”, appare assolutamente provocatoria e strumentale; le circostanze dell’arresto, compiuto, tra l’altro, da persone non specificamente identificabili come rappresentanti delle pubbliche autorità, sono da ritenersi assai sospette; nessuna informazione sull’arresto e sulle sue ragioni è stata fornita alla famiglia, finché la stessa famiglia, indirettamente informata del fatto, recatasi, il 18 Luglio 2008, presso il luogo di detenzione, non ha fatto presente che il signor Huang Qi, in base alle leggi cinesi vigenti, dopo 37 giorni di “fermo”, in mancanza di una specifica incriminazione, avrebbe dovuto essere rilasciato.
In base a quanto sopra esposto, la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo, constatate le molteplici violazioni dei Diritti Umani, perpetrate ai danni del signor Huang Qi, in totale sintonia con l’organizzazione mondiale, cui liberamente aderisce, ovvero la F.I.D.H., chiede:
1. La garanzia, in ogni e qualsivoglia circostanza, dell’integrità fisica e morale del signor Huang Qi;
2. Il rilascio immediato ed incondizionato del signor Huang Qi;
3. L’interruzione di ogni atto di forza nei confronti del signor Huang Qi, ivi compresa ogni iniziativa giudiziario-processuale, in quanto del tutto insussistenti le motivazioni per l’incolpazione;
4. Che il Governo della Repubblica Cinese, d’ora innanzi, assicuri, in ogni e qualsivoglia circostanza, il totale rispetto dei Diritti Umani e delle libertà fondamentali della persona, in corrispondenza a quanto previsto dagli standards internazionali relativi alla difesa dei Diritti Umani.
Tratto dal documento della Lega Italiana
dei Diritti dell’Uomo Onlus:
Testimonianza
“Report 2008-2009”
Iniziative, documenti, prese di posizioni, deliberati,
lettere, ecc. in materia di diritti, nel biennio
curato da Gian Piero Calchetti e Sara Lorenzelli