Considerazioni sugli antibiotici
La diffusione della chemioterapia antibiotica, avviata in occidente circa sessanta anni fa, non ha solo e semplicemente reso banalmente curabili le affezioni di origine batterica, che fino ad allora avevano spesso esito infausto, ma ha, di fatto, quasi azzerato la mortalità infantile, superando, forse oltre ogni più rosea aspettativa, un “problema” vecchio come il genere umano, contribuendo in maniera determinante ad aumentare le aspettative di vita, ed a migliorare le condizioni esistenziali generali di buona parte degli organismi animali (uomo compreso, s’intende!) presenti sulla Terra.
E’ da notare che, in India, l’introduzione della chemioterapia antibiotica, avvenuta alla fine degli anni cinquanta, (grazie all’impegno della Famiglia Gandi ed alla positiva opera della CIPLA, grande azienda farmaceutica indiana, che opera tuttora esclusivamente “fuori brevetto”), avendo contribuito a superare, in parte, la piaga della mortalità infantile comportò, in pochi anni, un inaspettato aumento demografico, evidenziando il problema (in verità sempre esistito ) della “fame in India”, di cui tanto si discusse all’inizio degli anni sessanta, probabilmente anche per giustificare la politica di “controllo delle nascite”(che spesso violava anche i più elementari diritti umani) “culturalmente” voluta dal Governo Indiano dell’epoca.
Ma, un consistente aumento demografico, se inizialmente può essere un problema, con il tempo diventa una risorsa, forse la più favolosa delle risorse, infatti il grande sviluppo economico, tecnico e scientifico dell’India di oggi è probabilmente dovuto anche a quella inaspettata crescita della popolazione, che “dilatando” le dimensioni delle singole Caste ha, nel tempo, causato una inaspettata causa di progresso. Ma, a pensarci bene, anche il progredire della moderna Cina, e la recessione del vecchio occidente hanno una precisa “causa” demografica. analizzeremo tale fenomeno in seguito.
Orazio