I CAMBIAMENTI APPORTATI DALLA SOCIETA’ INDUSTRIALE
Del 3000 a.C. circa si trovano già tracce di società fondate sullo sviluppo urbano, che presentavano disuguaglianze, di ricchezza e potere, molto pronunciate ed erano governate da re o imperatori. Avendo sviluppato, rispetto alle altre società, forme di governo più strutturate si usa anche la definizione di stati tradizionali.
Gli Stati Tradizionali erano in maggioranza imperi e raggiunsero le dimensioni che sappiamo attraverso la conquista e l’incorporazione di altri popoli così ad esempio Roma, nel V secolo d.C., si estendeva dalla Gran Bretagna al Medio Oriente ed altre.
Ai nostri giorni non esistono più nel mondo stati tradizionali: tutti sono stati ormai distrutti o si sono trasformati in sistemi più moderni.
I primi Stati Tradizionali presero forma in Medio Oriente, di norma nelle fertili aree fluviali. Così l’Impero cinese nacque nel 2000 a.C., epoca in cui altri potenti stati erano presenti sui territori che oggi sono dell’India e del Pakistan.
Numerosi Stati Tradizionali sono esistiti in Messico e in America Latina, come quello azteco nella penisola messicana e quello inca in Perù.
Lo Stato Tradizionale fu l’unico tipo di società nella storia, prima che nascesse l’industrialismo moderno.
Negli Stati Tradizionali c’era una forte divisione del lavoro per sessi, ma l’attività delle donne prevalentemente era confinata alla casa e ai campi. Tra gli uomini, ed è qui la novità, si assiste all’emergere di professioni specializzate come quella dei mercanti, degli artigiani, degli amministratori e dei soldati.
Esisteva inoltre una fondamentale divisione di classe fra i gruppi aristocratici e il resto della popolazione: il sovrano era all’apice di una “classe dominante” i cui membri vivevano di norma in condizioni di agiatezza, se non di lusso; per la massa della popolazione l’esistenza era molto più dura, la schiavitù, in particolare, fu una caratteristica comune di questa società.
Antonio Dott. Gelsomino