Il linguaggio è la capacità, propria e qualificante dell’uomo, di esprimere pensieri e sentimenti.
Quanto più l’uomo affina ed approfondisce la sua espressione linguistica, tanto più chiarisce ed afferma la sua personalità. Il linguaggio, oltre ad essere strumento di perfezionamento interiore, è altresì mezzo di comunicazione tra gli uomini, condizione della vita associata e del progresso civile. Negli animali, infatti, non è possibile riscontrate alcuna forma vera di linguaggio, ma solo sistemi rudimentali ed imperfetti di contatto.
Il linguaggio può essere parlato o scritto. Se il primo ha accompagnato fin dal suo sorgere la vita dell’umanità, altrettanto non si può dire del secondo che ha fatto faticosamente la sua apparizione: conquista veramente preziosa, perché ha permesso la trasmissione del messaggio al di là del tempo e del luogo, dando così inizio alla storia umana e mettendo decisamente in moto il cammino della civiltà.
La prima scrittura fu però molto più complessa e macchinosa della nostra.
Si trattò di scrittura pittografica, dalla portata comunicativa molto ridotta, ma che pure aveva una sua lucentezza, se ancora oggi noi la teniamo in vita, nella segnaletica stradale ad esempio.
Si passò quindi alla scrittura geroglifica degli Egiziani e cuneiforme degli Assiri-Babilonesi, le quali rispetto alla prima intrapresero uno sforzo di generalizzazione e di progressivo distacco dalla rappresentazione sensibile, verso la ricerca del simbolo.
Si giunse così finalmente alla scrittura fonetica che ha creato segni corrispondenti ai suoni. L’alfabeto dei Fenici è pervenuto fino a noi attraverso Greci e Latini. Con l’alfabeto è stato posto un freno al moltiplicarsi dei segni, rendendo così possibile un linguaggio scritto semplice, chiaro, efficace, dalla portata universale .