La storia di Capodanno
I Celti
I Celti alla fine del mese di Ottobre, di ogni anno, festeggiavano Samhan, che tradotto significa: la fine dell'estate.
Raccoglievano il vischio per allontanare gli spiriti, poiché credevano che, in quel periodo, gli spiriti dei morti si presentassero per perseguitare i vivi.
Gli antichi romani
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Il primo del mese di Marzo, gli antichi Romani celebravano il Capodanno.
Nel 46 a.C., Giulio Cesare introdusse il nuovo calendario con il quale ancora oggi, è calcolato il tempo.
Gennaio deriva dal nome del dio Giano, che è rappresentato con due teste, una che guarda verso l'anno nuovo e l’altra che guarda verso l'anno trascorso.
I giorni di festa del Capodanno a Roma erano chiamati calende.
Le persone adornavano le loro case, si scambiavano doni, gli schiavi e i loro padroni festeggiavano insieme; tutti durante quei pochi giorni potevano fare ciò che volevano.
Le credenze in Scozia
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In Scozia questa festa prende il nome di Hogmanay, e in alcuni villaggi appiccano il fuoco ai barili sporchi di catrame, che poi fanno rotolare lungo le strade per incenerire l'anno vecchio.
Gli scozzesi fanno la previsione su come sarà il nuovo anno a seconda di chi, per primo, gli entra in casa.
Porta bene, se la persona che entra è scura di capelli e porta un dono.
In Egitto e Babilonia
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Nell'antico Egitto, il capodanno si celebrava nel momento in cui il fiume Nilo inondava il paese, cioè verso la fine di Settembre.
In quel periodo gli Egizi portavano in processione le statue di dio Amon, di sua moglie e del figlio, che lasciavano navigare lungo il fiume.
La festa durava un mese, dopodiché le statue erano riportate nel Tempio.
In Babilonia (oggi Iraq), il capodanno si celebrava in primavera.
Il Re si spogliava dei suoi abiti, vestiva come un anonimo suddito e si ritirava dalla pubblica vita.
Tutti per pochi giorni facevano tutto ciò che volevano.
I festeggiamenti terminavano con il ritorno del Re, sfarzosamente vestito, alla testa di un magnifico corteo; e la vita tornava alla normalità .
In Vietnam e Giappone
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In Vietnam, l'Anno Nuovo prende il nome di Tet, e cade tra il 21 Gennaio e il 19 Febbraio.
Si riteneva che in quel giorno Dio andasse nella sua casa in cielo per informare chi, tra gli appartenenti alla famiglia, quell'anno sarebbe stato buono e chi, invece, cattivo.
In Giappone, poco dopo la mezzanotte, la gente comincia ad essere allegra, affinché l'anno nuovo porti fortuna.
Cina: lanterne e petardi
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I cinesi celebrano l'anno nuovo, tra il 17 gennaio e il 19 febbraio, durante il periodo della luna nuova.
I festeggiamenti si svolgono lungo le strade illuminate con migliaia di lanterne per far brillare il cammino all'estate.
Per allontanare gli spiriti maligni, i cinesi accendono i petardi, e le persone superstiziose sigillano porte e finestre con della carta fino a quando la festa non finisce.
Iran: germogli di grano
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In Iran, i musulmani celebrano il giorno 21 marzo come l'inizio dell'anno; già qualche settimana prima, su di un piatto pongono un po’ di grano, che innaffiano per farlo germinare; in questo modo celebrano il nuovo ciclo di vita.
India
Nel nord dell'India la notte di Capodanno, che cade in primavera, si regalano i fiori, e le donne sono vestono di giallo.
Nel sud, in Kerala, le madri pongono dolci, fiori e regali su di un piatto, e di mattino conducono i bambini con gli occhi chiusi fino ai regali.
Nell’India centrale, il nuovo anno inizia alla fine di Ottobre e si chiama Diwali.
E' una festa di luce e di fuoco, cioè di fuochi d'artificio e petardi.