In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, November 21, 2024

Relazione tra gli essere viventi

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Relazione tra gli essere viventi

Tutti gli esseri viventi dall’uomo che, al vertice della piramide utilizza, approfitta e sfrutta a suo vantaggio le armi di offesa e di difesa, all’infimo verme, tutti sono adatti per forma e struttura al loro ambiente e al loro genere di vita.
Dalle regioni polari a quelle torride, dalle foreste alle lande acquatiche, dai mari ai terreni acquitrinosi, in ogni ambiente si fiancheggiano, si contrastano, si incrociano animali e vegetali in un insieme che può apparire confuso ma che è invece armonioso e scelto.
La lotta per cercare il nutrimento, per difendersi dagli avversari della stessa specie o di specie diversa, per vincere il caldo, il freddo, l’umidità, la siccità, le nebbie; la lotta in una parola per vivere e sopravvivere nell’ambiente scelto, necessariamente ci porta a conoscere i metodi e le armi usate per non dovere soccombere e scomparire.


I metodi di lotta. – Difficilmente gli esseri viventi vivono completamente isolati perché non solo il desiderio di vita in comune è molto diffuso ma anche perché si sa che l’unione fa la forza.

Greggi, mandrie, stormi, branchi. – Le foreste resistono di più all’urto dei venti che non una pianta isolata; gli armenti di buoi, le mandrie di cavalli, gli stormi di uccelli, i branchi di pesci possono con migliore sorte combattere la lotta per l’esistenza.

Le società. – Le società negli insetti assumono le più alte forme di associazioni.
I singoli componenti non solo si porgono aiuto ma si dividono anche il lavoro specializzandosi ognuno in un compito preciso; tale è il caso delle api, delle formiche, delle termiti.

Le colonie. – Talvolta gruppi di individui della stessa specie, uniti con continuità di tessuti e di liquidi circolanti, formano raggruppamenti propri, costruendo veri e propri territori, come le isole coralline.

Simbiosi. – Che individui della stessa specie si possano unire insieme per aiutarsi reciprocamente è una cosa naturale, ma che individui di specie diversa o addirittura di animali e di piante si uniscano tanto intimamente da non poter vivere l’uno senza l’altro può sembrare insolito.
Il fatto insolito è più apparente che reale se si pensa che come un cieco e un sordo possono benissimo aiutarsi reciprocamente nella stessa misura che può farlo un cieco con il proprio cane così una pianta, inetta a vivere, come l’alga priva di un sostegno che le permetta di succhiare l’acqua e i sali minerali indispensabili alla vita, si unisce intimamente a un fungo pieno di organi adesivi, ma privo di clorofilla, per poter vivere insieme.
La loro intima unione dà vita a un nuovo organismo: il lichene.
Quando la vita in comune porta vantaggio a tutti e due (è il caso del lichene) si ha la simbiosi, quando invece uno ne trae vantaggio e l’altro danno, l’unione prende il nome di parassitismo.

Simbiosi fra vegetali e animali. – Alcune piante (il tiglio e certi tipi di querce) offrono sulle loro foglie ospitalità e nutrimento a certi acari per sfruttare, appena morti, il loro cadavere e succhiare i succhi che da essi provengono.

Simbiosi fra animali. – Curiosa è l’unione del paguro bernardo (un gambero dall’addome molle e indifeso) con l’attinia.
Il paguro provvede a proteggere il suo addome infilandolo nella conchiglia di un mollusco che ha mangiato e lo difende collocandovi sopra un’attinia, che ha gli organi urticanti, ben felice di essere portata a spasso perché così cambia acqua e trova più cibo.

Parassitismo. – Più frequente e anche più complesso è il parassitismo che è un adattamento acquisito dalle specie viventi.
Questo fenomeno è diffusissimo e molto vario tante sono le complicate modalità con cui si manifesta.
Quando un parassita ha scelto le sue vittime da cui trarre alimento non solo non l’abbandona più ma finisce, anche per la legge del non uso, a trasformare i suoi organi radicalmente mantenendo solo bene sviluppati quelli di fissazione, di assorbimento e purtroppo anche quelli di riproduzione.
Sembra infatti che i parassiti siano invasi da una prepotente necessità di procreare figli come se un oscuro presagio li avvisasse che i mezzi di difesa e le reazioni del corpo a cui sono attaccati potrebbero un giorno distruggere la loro specie.
Chi può enumerare le quantità di parassiti che esistono in natura?
In generale si raggruppano nella specie dei più piccoli che costituiscono il mondo dei microrganismi.
Di parassiti ve ne sono esterni ed interni.
Esterni perché vivono sul corpo dell’ospite come il pidocchio, la zecca, ecc… interni perché vivono nel corpo dell’ospite.
E’ proprio fra i parassiti che troviamo le specie più varie sia nel campo vegetale che in quello animale.
Importante è conoscere il loro ciclo di vita per preservare chi l’ospita dai loro attacchi.

Qualche parassita dell’uomo. – Molti sono i parassiti dell’uomo; i più temibili si trovano fra i protozoi.
Importante è il plasmodio della malaria che si stabilisce nei globuli rossi e si riproduce per divisione multipla.
La febbre terzana (ogni 48 ore) e la quartana (ogni 72 ore) è dovuta all’uscita dei plasmodi che vanno ad infettare altri globuli rossi.

Qualche parassita vegetale. – La cuscuta è il tipico esempio di parassita vegetale.
Il suo corpo ridotto a un filamento molto ramificato si avviticchia intorno ai rami e alle foglie delle vittime emettendo una specie di bastoncini da cui si sviluppano i peli succianti che penetrano nel libro e nel legno della pianta per succhiare la linfa elaborata.
Lo studio dei parassiti ha grande importanza perché ci consente di preservare animali e piante da terribili conseguenze.
Importante è notare che la sporcizia, l’incuria della persona sono i migliori alleati dei parassiti.


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