Signora Ava per i 150 anni dell unità d’Italia
GUARDIALFIERA, Domenica 6 febbraio 2011
“Nel 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia risorge “Signora Ava” il romanzo più guardiese di Jovine.A sessant’anni dalla sua morte sono ubriaco di gioia e ringrazio di cuore l’editore Donzelli per aver creduto in questa ristampa, a questo capolavoro di esistenza nella consistenza, a questo spaccato tutto molisano dell’Unità d’Italia”. Con queste parole, Vincenzo Di Sabato, il mecenate di cultura del centro amministrato da Giuseppe Bellini ha introdotto i lavori del nuovo appuntamento culturale svoltosi, l’altra sera, nella sala intitolata al vescovo martire Gerardi Conedera. Un incontro, organizzato dal Centro Studi Molise 2000 in collaborazione con l’amministrazione guardiese e la Donzelli Editore per presentare la ristampa del capolavoro “Signora Ava”, il romanzo più guardiese e risorgimentale di Jovine. Una ristampa pubblicata dalla “Donzelli editore” per la collana Fiabe e Storia.
Al tavolo dei relatori, accanto a Di Sabato, al sindaco Bellini che ha affermato “oggi ci riappropriamo di un capolavoro” e all’editore Donzelli anche il critico Goffredo Fofi e Francesco D’Episcopo critico ma soprattutto cittadino onorario di Guardialfiera.E accanto a loro l’assessore regionale alla programmazione Gianfranco Vitagliano e il vice prefetto vicario Paola Galeone che con la sua presenza sempre attenta e puntuale ha portato il saluto del Prefetto Trotta ma anche il suo personale lodando l’iniziativa del buon Di Sabato che ringraziandola ha colto l’occasione di ribadire un altro suo sogno finora rimasto nel cassetto quello cioè di restituire alla comunità la casa natale di Francesco Jovine. Quella lì a Piedi Castello dove si respira l’ardore della famiglia Jovine, dove il romanziere ha esplorato il panorama delle relazioni dove i personaggi del romanzo come don Matteo hanno vissuto e sperimentato quel mondo che si preparava all’Unità d’Italia.
Tanto il pubblico presente bella sala Conedera, c’era il senatore Luigi Biscardi, l’ex sindaco di Termoli Remo Di Giandomenico, tanti professori, il consigliere regionale Antonio Chieffo, tanti amanti o semplici curiosi del mondo dei “cafoni” descritto nel romanzo capolavoro di Jovine.Tanta gente che ha potuto, non soltanto riflettere con i relatori della mondanità dei temi trattati dal romanziere guardiese ma anche ascoltare una trasposizione scenica di alcuni dei passi più belli del romanzo come quello che vede il curato don Matteo procedere con il suo asino alla volta di Termoli abilmente letti da Aldo Gioia e Maria Carmela di Tommaso.
Al termine della conviviale culturale il Centro Studi ha poi conferito ai giovani studiosi e alle personalità del mondo della cultura che hanno recato un significativo contributo alla maggiore conoscenza dello scrittore guardiese, l’Alfierino in Guardia, marchio – come più volte sottolineato dal Presidente del Centro Studi Di Sabato, di salvaguardia ai valori letterari e simbolo dell’eterno desiderio di sapienza e conquista. Un incontro che si è chiuso con la speranza e l’impegno dell’assessore Vitagliano che ha raccolto l’invito di Vincenzo Di Sabato a che la casa natale dello scrittore venga presto acquisita al patrimonio pubblico per diventare museo di cultura a disposizione dell’intero Molise, e non solo.
Tratto dal giornale:
Primo piano Molise del 6 febbraio2011
Immagine:morguefile
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