In memoria ad Antonio Gelsomino
Thursday, November 21, 2024

Johann Carl Friedrich Gauss

Per i suoi contemporanei, fu l’eccelso dei matematici, cioè Princeps Mathematicorum.

Dopo la morte di Gauss, avvenuta nel 1855, Re Giorgio V di Hannover ordinò di forgiare le monete dedicate a Gauss, poiché lo considerava il Re della matematica.
Giustamente, deve essere considerato e apprezzato, giacché non esiste area nella matematica teorica e applicata di quel tempo, dalla teoria dei numeri all’algebra e all’analisi, dalla matematica applicata all’astronomia e alla fisica, in cui questo genio non ha lasciato una profonda traccia.

Carl Friedrich Gauss nacque a Braunschweig (Bassa Sassonia, Germania), il 30 aprile nel 1777, in una normale famiglia, figlio di un umile muratore, che non era in grado di comprendere le doti del figlio, il quale palesava il suo straordinario talento per la matematica, già dalla prima infanzia.
A differenza del padre, la madre ben comprendeva le ambizioni, i desideri e l’abilità del figliolo.
Fin da bambino possedeva il miracoloso potere di fare i calcoli.
Spesso, quando raccontava di se stesso, diceva che prima aveva imparato a contare e poi a pronunciare le parole.
A quindici anni leggeva con facilità gli scritti di Newton, Eulero e Lagrange.
Durante i suoi studi presso l'Università Georg - August di Göttingen (Bassa Sassonia, Germania), si parlò del suo talento, insolitamente grande per la matematica, quando iniziò a scrivere una delle più famose opere nella storia della matematica: La costruibilità dei poligoni regolari.
A ventitré anni entrò a far parte dell’Accademia Russa delle Scienze di San Pietroburgo, e ben presto fu inserito come membro in molte altre Accademie europee della scienza.
A venticinque anni sbalordì il mondo eseguendo l’esatto calcolo dell’orbita percorsa dal pianeta nano Cerere.
"L'unico uomo che potrebbe dare nuovo splendore all'Accademia delle Scienze di Berlino, si chiama Carl Friedrich Gauss", così scrisse, nel 1805, al principe tedesco Federico Guglielmo III, il famoso naturalista, esploratore e botanico Alexander Humboldt.
La sua fruttuosa attività scientifica, nel campo della matematica teorica e applicata, aveva portato il giovane Gauss rapidamente a occupare la cattedra di professore di matematica e astronomia presso l'Università di Göttingen, e a dirigere l’Osservatorio astronomico di Göttingen, dove rimase fino alla fine.
Gli piaceva condurre una tranquilla vita famigliare.
Era straordinariamente affettuoso con la madre, che visse a lungo, nonostante fosse diventata cieca sin da giovane.
Fu un eccezionale marito e padre di cinque figli, frutto di due matrimoni.
Gauss non fu coinvolto nei burrascosi sviluppi politici e sociali del suo tempo, che portarono alla rivoluzione francese e le cui conseguenze sono ben note.
Alludendo alla difficile situazione creatasi in Europa, a seguito degli interventi militari condotti da Napoleone, nel 1808, ebbe a scrivere allo stimato matematico francese Sofia Germain, che l’osservazione dei problemi aritmetici lo rendeva felice, nel momento in cui intorno a lui vedeva solo miseria e disperazione, e inoltre aggiunse, che solo la scienza, la famiglia e i rapporti epistolari con gli amici, potevano attenuare in generale il suo dolore.
Aveva grande amore per la filologia.
Era un eccezionale esperto di latino e greco, così come conosceva molte lingue moderne europee, tra cui il russo.
Leggeva molto libri di filosofia, essendo molto portato per la letteratura e la filosofia.
Tale conoscenza, lo portava ad avere un atteggiamento, molto critico, verso taluni filosofi contemporanei, che si occupavano di filosofia della matematica.
Geniale matematico, dotato di perspicace intuito, possedeva anche un incomparabile senso per il rigore logico e la precisione nel ragionamento matematico, e una tale abilità per il rigore e l’accuratezza, che tendevano al raggiungimento della perfezione.
Dedicò tutta la vita alla ricerca delle leggi che regolano la natura; lui stesso asseriva: "Natura, tu sei la mia divinità, a te dedico la mia vita, nel ricercare le tue leggi ".
Visse con modestia e in silenzio, come una persona comune, nell’ambiente familiare e degli amici, matematici, astronomi e fisici, senza mai lasciare l'università e l’Osservatorio astronomico e geomagnetico a Göttingen.
Hermann Wolfgang Sartorius von Waltershausen, per ricordare il suo amico Gauss, scrisse: “Così come fu nella giovinezza, tale è rimasto fino alla vecchiaia, fino ai suoi ultimi giorni di vita, immutato e semplice”. “Un piccolo studio, una piccola scrivania con una tovaglia verde, un piccolo divano, la sua vecchia sedia, la lampada semi accesa, il letto non scaldato, i modesti pasti, un cappotto con un cappuccio di velluto, con cui girava per la casa; queste erano le sue abitudini e i suoi bisogni.”

 

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