L'arte cinese dell'alcova
Nel corso della storia cinese fiorì una serie di manuali sul sesso a partire dalla prima dinastia Han che domino' in Cina dal 206 a.c. al 24 a. C. Il fondamento dell' eros cinese e' da collocare in una filosofia molto profonda dove l'origine delle cose viene concepita come frutto di forze opposte, lo yin e lo yang.
Lo Yin e' l'oscurita', il principio negativo e per traslato la natura femminile. Yang e' "l'essenza vitale", il principio positivo e quindi la sostanza maschile. Yin e' la notte, la luna, l'acqua, la vagina, come yang e' il cielo, il sole, il fuoco, il fallo. L' unione di yin e yang genera in una dynamis infinita tutte quante le cose e, nell'eros, determina l'ingravidamento della femmina.
La volgarizzazione dell'arte erotica cinese porto' a concepire una trattatistica dove il saggio forniva una serie di ricette per vivere felicemente l'unione sessuale. Hua chen, la battaglia fiorita, venne chiamata la copula a esprimere l'armonia sottile che deve essere ricercata nella dolce guerra dei sessi contrari.
Il riferimento agli elementi della natura permetteva di capire le chiavi di interpretazione del fenomeno sessuale.
Il maschio - fuoco divampa ma subito si spegne; l'acqua - donna si riscalda lentamente, ma ancora piu' lentamente si raffredda. Per questo bisogna riequilibrare i moti dei due sessi per creare armonia sessuale gettando acqua sul fuoco, e fuoco sull' acqua.
In una dimensione alta ed esoterica l'unione sessuale, alla maniera del tantrismo indu', fu concepita invece dagli alchimisti come un sistema per realizzare forze magiche e conquistare determinati poteri. In tal senso scuole del tardo Taoismo, individuando nel coito la panacea universale capace di guarire tutti i mali, codificano tecniche erotiche per realizzare l'elisir di lunga vita. Il mago trae dalla donna, specie se giovane e vergine, l'essenza per ringiovanire o conquistare addirittura l'immortalita'.
Fantasie? Si racconta che l'essere mitico P'eng-tsu visse ben 800 anni grazie alla sua abilita' nell'arte dell'amore.
Conservare l'energia sessuale permetteva dunque al maschio di rafforzare la sua potenza virile e in una di succhiare l'energia femminile, in una sorta di vampirismo erotico.
La dimensione esoterica s'intreccia a quella sociale in alcuni gesti amatori come il coitus reservatus consistente nel trattenere l'orgasmo da parte del maschio.
Questa pratica, attuata con un'accurata disciplina mentale o con l'uso di premere il condotto seminale con le dita, veniva attuata non solo nel singolo rapporto sessuale, ma addirittura in una serie di coiti tanto che l'Imperatore Giallo salì al cielo dopo aver avuto un rapporto con ben 1200 donne senza eiaculare!
Tutto questo sembra paradossale, ma la pratica dovette apparire indispensabile in una societa' poligamica al fine di permettere al maschi di soddisfare le sue diversi mogli e concubine.
Il sesso veniva usato in chiave terapica e si escogitavano posizioni erotiche atte a guarire diversi mali.
Al contrario non fare bene l'amore - si riteneva - puo' creare malanni e turbe mentali.
Ai tempi del filosofo taoista Ko Hung (meglio conosciuto come Pao-p'u-tzu), intorno al 300 d. C., molti ciarlatani raccomandavano addirittura l'arte erotica per farsi avanti nella vita pubblica e aver successo nei commerci.
Tutto questo mostra il valore profondo e complesso che i cinesi attribuivano all'arte segreta dell'alcova, praticandola non solo per trarne piacere, ma per dominare o contemplare attraverso di esso le molteplici espressioni mondane e ultramondane del Principio Primo, l' Indescrivibile e Meraviglioso Tao.
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