Zodiaco
zώdion significa “immagini di animali” perché le costellazioni dello Zodiaco sono rappresentate per la massima parte da figure di animali. Sulla sfera celeste è la fascia delimitata da due cerchi, uno a Nord e l’altro a Sud, paralleli all’eclittica e da essa distanti 9°. E’ diviso in dodici parti da 30° ciascuna, corrispondenti alle dodici costellazioni attraversate dal Sole nel suo annuale percorso nel cielo, e inizia a 0° con la costellazione di Ariete. In essa cadeva infatti il punto (g) d’intersezione dell’eclittica con l’equatore celeste nel IV secolo a.C., quando filosofi e astronomi greci codificarono i fondamenti dell’astronomia; tale punto fu detto equinoziale perché segnava la posizione del Sole durante l’equinozio di primavera.
Già nel sec. II a.C. Ipparco osservò che le stele si spostavano, rispetto a tale punto, secondo un moto apparente da Occidente a Oriente, definito precessione degli equinozi, per effetto del quale il punto equinoziale si sposta con l’andare dei secoli, in ragione di circa 1° in 72 anni: dall’epoca della prima osservazione nota, datata intorno al 280 a.C., le costellazioni si sono spostate di circa 30° e quindi il punto g si trova attualmente nella costellazione dei Pesci, che precede l’Ariete. Nell’uso comune, tuttavia, lo Zodiaco viene rappresentato come se tale spostamento non si verificasse e il Sole entrasse in Ariete, ancora oggi, all’equinozio di primavera; per evitare equivoci tra lo zodiaco razionale e lo Zodiaco apparente , si opera una distinzione tra “costellazione” e “segno” zodiacale e, quando si dice che il Sole è entrato in Ariete, si intende in effetti che esso si trova tra 0° e 30°, dove una volta era effettivamente la costellazione di Ariete e oggi è invece quella dei Pesci.
L’uso di suddividere l’anno in 12 periodi di 30 giorni contraddistinti dai nomi delle costellazioni dello Zodiaco si fa risalire ai Caldei: gli stessi segni zodiacali in uso oggi si riconoscono su steli e gemme provenienti dalla Mesopotamia, attribuite al XIV secolo a.C.; figurano invece parzialmente modificati negli Zodiaci egizi, riprodotti in bassorilievo sui soffitti del tempio dedicato a Hathor, a Déndera, scoperti dagli studiosi al seguito della campagna napoleonica in Egitto. Lo “Zodiaco quadrato”, scolpito nella parte anteriore del tempio all’angolo Nord-est, con un espediente fa sì che la luce del Sole vada a cadere sulla statua della dea all’interno del sacrario; lo “Zodiaco circolare”, invece, rappresenta diverse costellazioni in guisa di figure mitologiche.
I greci appresero l’uso dello Zodiaco nel secolo VI a.C., ma solo con la diffusione dell’astrologia esso fu riprodotto in numerosi monumenti e divenne di impiego comune.
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