Mitologia norrena
TuttoĀ iniziĆ² con VansĀ eĀ Assi,Ā quandoĀ decisero di conciliarsi,Ā si incontrarono, e come segno di pace alzarono il bicchiere e sputarono dentro. Dalla saliva si creĆ²Ā l'uomo e il suo nome fuĀ Kvasir.
Kvasir era il piĆ¹ saggio del paese e quando qualcuno aveva bisogno di una risposta sapeva benissimo dove cercarla. Kvasir aveva tutte le risposte. AndĆ² molto in giro per il mondo e imparĆ² a riconoscere la saggezzaĀ dalle persone.
Ma i nani Fjalar e Galar riuscirono ad ingannarlo e lo uccisero, il suo sangue venne raccolto e unito nella pentola Odredir e mescolato con il miele. Fecero una bevanda a cui diedero il nome "miele da poesia", e tutti si ubriacarono di questa bevanda magica, eĀ dopo furono in grado di comporre una bella poesia. Assi disse ai nani che Kvasir annegĆ² nella sua saggezza.
Qualche tempo dopo i naniĀ invitarono il gigante Gilling a fare un giro in barca ed attraversare il mare, che allora si chiamava Gillingham. Al largo fecero in modo che la barca si capovolgesse con il gigante, che non sapeva nuotare, annegĆ².
Poi tornarono a riva e dissero alla moglie della morte dellā uomo gigante. I nani la invitarono in barca per farle vedere il luogo dove era annegato il marito. Lei accettĆ², ma quando uscƬ di casa, i nani considerandola troppo rumorosa le gettarono sulla testa una macina.
Figlio di Gilling, un gigante di nome Suttung, venne a conoscenza delle peripezie dei nani, li afferrĆ² e li fece navigare in mare con intenzione di affogargli, ma i nani gli offrirono in scambio il miele da poesia. Suttung accettĆ² di fare lo scambio per il padre assassinato,Ā prese la pentola Odrerir e la nascose tra le rocce, e mise in guardia sua figlia Gunnled.
Odin andĆ² in campo e vide nove schiavi che falciavano il prato. Erano tutti schiavi del fratello di Suttung, Baugo. CosƬ Odin li invitĆ² ad affilare le falci. E quando Odin finƬ il suo lavoro, i falciatori furono cosƬ contenti che vollero comprare il suo attrezzo. Odin rispose che era disponibile a venderlo. Gli schiavi alloraĀ cominciarono a discutere tra di loro per la vendita dellāattrezzo perchĆØ lo volevano tutti.Ā Allora Odin rinunciĆ² e gettĆ² l'attrezzo in aria dicendo a loro: chi riuscirĆ a penderlo sarĆ suo. I falciatori corsero a prenderlo perĆ² si tagliarono la gola a vicenda.
Solo di notte Odin venne soppranominatoĀ Belverk , che significa "cattivo" e si reco da Baugo, che fu molto angosciato per la morte dei suoi schiavi. CosƬ Belverk invitĆ² Baugo di lavorare insieme e svolgere il lavoro dei nove schiavi, in cambio chiese un sorso di miele da poesia. Baugo rispose che non era lui il proprietario di quel miele, ma era pronto ad aiutarlo ed accompagnarlo dal suo fratello.
BaugoĀ lavorĆ²Ā perĀ tutta l'estate con Belverk, giunto lāinverno Belverk domandĆ² a Baugo della sua quota. CosƬ andarano da Suttung, ma il gigante si rifiutĆ² di dare il miele a Odin.
QuadoĀ Belverk eĀ Baugo videro che non era possibile convincerlo, decisero di prendere un sorso di miele ingannando Sutting. Baugo iniziĆ² a bucare la roccia con un attrezzo speciale Rati, che gli aveva dato Belverk. Quando aveva finito disse ad Odin di soffiare tutto e in fretta. Odin iniziĆ² a soffiareĀ ma la polvere gli volĆ² in faccia. Odin si rese conto di essere in anticipo e attese che Baugo finisse il lavoro per primo. Alla fine Baugo riuscƬ a bucare la roccia, Odin ripulƬ la strada e subito dopo si trasformĆ² in un serpente che strisciĆ² nella grotta di Gunnled, trascorse tre notti con lei, e lei in cambio gli permiseĀ di bere tre sorsi di miele.
Odin dopo aver bevuto tre sorsi di miele da poesia, si trasformĆ² in un'aquila e volĆ² via. Suttung vide un'aquila in volo e capƬ subitoĀ cosa era successo. Si trasformĆ² anche lui in un'aquila e volĆ² via per raggiungerlo. Ma quando Odin arrivĆ² ad Asgard sputĆ² fuori una parte del miele nel bicchiere che gli aveva dato Assi, mentre un'altra parte del miele fu liberata attraverso l'ano, proprio nel momento in cui Suttung quasi lo raggiunse. CosƬ il miele non fu raccolto, lāavevano raccolto quelli chiamati i "rimatori".
Il miele del bicchiere Assi lo diede allora alle persone capaci di scrivere le poesie.
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