Veles è un dio cui viene attribuita una vasta gamma di protezioni.
In particolare, Veles è il dio del bestiame, delle coltivazioni, della sapienza, dell'arte, della ricchezza, della proprietà, della magia, della frode, dello smercio, delle profezie, della virtù e guida dell’anima dei morti. Veles è il protettore dei pastori e dei maghi.
Veles è il figlio delle vacche Zemun e Roda. E’ raffigurato come un uomo forte e giovane con delle corna(lui è il figlio di Zemun ed è il Dio di bestiame), ma anche come un vecchio con capelli e barba bianca e con un bastone da pastore (in questo caso rappresenta il prottetore dei pastori e la saggezza) .
Gli Slavi avevano rispetto verso Veles soprattutto perché vedevano in lui il dio da cui dipende la loro sopravvivenza. Il suo ruolo era di proteggere i campi dell’ agricoltura e gli animali, sia selvatici che domestici. Inoltre, la magia e la sapienza avevano un grande ruolo nella vita della gente. La magia ancora oggi si associa alla musica in molte religioni, e quindi il ruolo di Veles era anche come protettore della musica. La musica è sempre stata considerata come un linguaggio della creazione dei Dei, e qualcosa di magico. I musicisti erano persone dotate di talento capaci di trasmettere l’ispirazione divina e creare una melodia magica. Per alcune sue caratteristiche Veles era stato paragonato a greco Pan e Priapo. I Volha erano stregoni slavi.
In una seconda rappresentazione Veles era stato raffigurato come un orso. Secondo gli Slavi l’orso rappresentava il re della foresta che si occupava degli animali, dei frutti selvatici e della foresta stessa.
Secondo molte leggende Veles è il nemico giurato di Perun, il dio del tuono. Una leggenda narra che la battaglia tra Veles e Perun si associa
all'arrivo del caos e della vittoria sul caos. Si credeva che durante l'inverno il potere di Veles, e quindi il caos, diventava più forte, ma prima dell'estate lui veniva sconfitto e tornava nel mondo dei morti. Una festa celebrava la partenza del caos e si chiamava le notti di Velie.
Durante questa festa i giovani, indossavano cappotti di lana di pecora e maschere grottesche, vagavano per il paese e cantavano canzoni su come avevano viaggiato a lungo e come erano bagnati e fangosi, una probabile allusione al fatto che provengono dal mondo dei morti, e che il posto dove risiede Veles è immaginato bagnato. Il padrone di casa che li riceveva faceva doni a loro. Questa festa è considerata una sorta di Halloween odierna e di carnevale.
La donna di Veles era Devana, dea della caccia, amante dei boschi e delle creature della foresta.
Solo nella mitologia celtica esiste una divinità simile a Veles. L’influenza di Veles è stata senza dubbio grande, e il suo culto forte e definito. Veles è l'unica divinità slava insieme a Perun che è stato rispettato da tutti i popoli Slavi. Ciò dimostra il fatto che un gran numero di città portano il nome Veles.