In memoria ad Antonio Gelsomino
Friday, November 15, 2024

Mitologia slava. Veles - il protettore dei pastori

veles

Veles è un dio cui viene attribuita una vasta gamma di protezioni.

In particolare, Veles è il dio del bestiame, delle coltivazioni, della sapienza, dell'arte, della ricchezza, della proprietà, della magia, della frode, dello smercio, delle profezie, della virtù e guida dell’anima dei morti. Veles è il protettore dei pastori e dei maghi.

Veles è il figlio delle vacche Zemun e Roda. E’ raffigurato come un uomo forte e giovane con delle corna(lui è il figlio di Zemun ed è  il Dio di bestiame), ma anche come un vecchio con  capelli e barba bianca e con un bastone da pastore (in questo caso rappresenta il prottetore  dei pastori e la saggezza) .

 

Gli Slavi avevano  rispetto verso Veles  soprattutto perché vedevano in lui il dio da cui dipende la loro sopravvivenza. Il suo ruolo era di proteggere i campi dell’ agricoltura e gli animali, sia selvatici che domestici. Inoltre, la magia e la sapienza avevano un grande ruolo nella vita della gente. La magia  ancora oggi si associa alla musica in molte religioni, e quindi  il ruolo di Veles era anche come  protettore della musica. La musica è sempre stata considerata come  un linguaggio della creazione dei Dei, e qualcosa di magico. I musicisti erano persone dotate di talento capaci di trasmettere l’ispirazione divina  e creare una melodia magica. Per alcune sue caratteristiche Veles era stato paragonato a  greco Pan e Priapo. I Volha erano stregoni slavi.

In una seconda rappresentazione Veles   era stato raffigurato come un orso. Secondo gli Slavi l’orso rappresentava il re della foresta che si  occupava degli animali, dei frutti selvatici e della foresta stessa.

Secondo molte leggende  Veles è il nemico giurato di Perun, il dio del tuono. Una leggenda narra che la battaglia tra Veles e Perun si associa

diovelesall'arrivo del caos e della vittoria sul caos. Si credeva che durante l'inverno il potere di Veles, e quindi il caos, diventava più forte, ma prima dell'estate lui veniva sconfitto e tornava nel mondo dei morti. Una festa  celebrava la partenza del caos e si chiamava  le notti di Velie.
Durante questa festa i giovani, indossavano cappotti di lana di pecora e  maschere grottesche, vagavano per il paese e cantavano  canzoni su come avevano viaggiato a lungo e come erano bagnati e fangosi, una probabile allusione al fatto che provengono dal mondo dei morti, e che il posto dove risiede Veles  è immaginato bagnato. Il padrone di casa che li riceveva  faceva doni a loro. Questa festa  è considerata una sorta  di Halloween odierna e di carnevale.

La donna di Veles era Devana,  dea della caccia, amante dei boschi e delle creature della foresta.
Solo nella mitologia celtica esiste una divinità simile a Veles. L’influenza di Veles è stata senza dubbio grande, e il suo culto  forte e definito. Veles è l'unica divinità slava insieme a Perun che è stato   rispettato da  tutti i popoli Slavi. Ciò  dimostra il fatto che un gran numero di città  portano il nome Veles.

 

 

 

 

 

 

 

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