Simargl - Dio del fuoco
Nei tempi antichi il fuoco si accendeva strofinando legno su legno, per poi dividerlo tra gli abitanti del villaggio. Questo fuoco era stato chiamato "fuoco vivo", manteneva la vita, e i doveri religiosi. Il fuoco principalmente era legato alla famiglia, quindi un luogo ritenuto sacro per gli slavi antichi. Le ragioni sono diverse. Il fuoco è stato il centro fisico e spirituale che raccoglieva tutta la famiglia, un luogo dove si preparava e consumava il cibo ed anche prestazioni di pratiche rituali, considerando anche la fonte di calore, l'altare dove si riportavano le vittime e l’oggetto del culto religioso.
Sotto il fuoco sono stati sepolti i membri della famiglia, motivo per cui questo luogo era associato agli spiriti degli antenati. In quel posto ha vissuto Domovoj - lo spirito che protegge la casa e i familiari. Sopra il caminetto si appendevano le catene, oggetti sacri sui quali si appendevano la testa di un gallo nero,i peli di animali e il fegato, le piume di uccelli, ecc. Quindi intorno al camino c’erano questi oggetti sacri o simboli, che collegavano dio e l’uomo. Simargl in questo modo è stato collegato con il fuoco. Simargl era raffigurato come il cane, il serpente o il drago.