Nostradamus – L’ultima catastrofe
Se contiamo bene, l'invasione delle cavallette sarà la nona catastrofe, che affliggerà l'umanità. Sarà preceduta da rivoluzioni, terremoti, guerre mondiali, inquinamento alimentare, carestia, pestilenza, siccità e diluvio. Secondo i profeti sumeri, ebrei e medievali, dieci grandi ferite (le dieci ferite dell'Egitto) hanno preceduto ogni regno di Dio.
La decima catastrofe dovrebbe, quindi, arrivare. Ma, come si deve notare, le catastrofi non si susseguono, ma intervengono, al tempo dei terremoti, alla fine delle rivoluzioni, le guerre mondiali scoppiano al tempo dei terremoti. Il veleno e la fame sono interconnessi, così come la fame e la peste, la peste e la siccità,ecc.
Pertanto, Nostradamus pone l'ultima catastrofe, nel periodo delle cavallette, che secondo lo stesso, provengono dall'Italia o da Ausonia:
Creerà una fertile pianura di Auzan,
immense cavallette, potente di massa,
il sole oscurerà il soffitto della nuvola,
porterà la peste, dopo aver pascolato su tutto.
Il problema s’estenderà dall'Italia alla Gallia, e da lì, senza dubbio, ad altri paesi:
tutto, dal Frejus ad Antibes,
comporterà l’immane distruzione,
le cavallette portate dal vento, dal mare,
saccheggiano e massacrano,
senza le legge della guerra.
Alla fine, tutti i disastri saranno mescolati: insetti, invasioni, una nuova carestia e una nuova peste. In questo modo, il popolo avrà solo la speranza di salvezza da Dio:
due mali in città, due alla porta,
la peste si sta diffondendo con la fame,
ma fuori l’avversario, con la spada colpisce,
in Dio, il popolo cercherà la salvezza.
- Tratto dal libro: Nostradamus profezie di Jean - Charles Pichon (pubblicato nel 1971)