OMAGGIO AL SUO PREDECESSORE CARLO AZEGLIO CIAMPI
L’eredità dei temi cari a Ciampi si legge in lemmi ed espressioni usati da Napolitano in maniera esclusiva: Europa, memoria identità e patriottismo. Si sofferma sui temi della pacificazione e marca il tono di concordia con lo stesso intento rassicuratore che è stato tipico di Ciampi in tutto il suo settennato.
Con particolare attenzione al suo discorso d’insediamento emerge chiaro l’omaggio al suo predecessore, per cui riporto uno stralcio eloquente che esprime la stima profonda ed il rispetto per il suo operato: “La strada maestra per l'Italia resta dunque quella dell'impegno europeistico, come il Presidente Ciampi ha in questi anni appassionatamente indicato”.
E in ciò egli ha incontrato, io credo, il sentire profondo ormai maturato soprattutto nelle nostre giovani generazioni, il cui animo italiano fa tutt'uno con l'animo europeo, e che non vedono avvenire se non nell'Europa.
La priorità dell'impegno europeistico nulla toglie alla profondità dell'adesione dell'Italia a una visione dei rapporti transatlantici, dei suoi storici legami con gli Stati Uniti d'America e delle relazioni tra Europa e Stati Uniti, come cardine di una strategia di alleanze, nella libera ricerca di approcci comuni ai problemi più controversi e nella pari dignità.
È in tale contesto che va affrontata, senza esitazioni e ambiguità la minaccia così dura, inquietante e per tanti aspetti nuova, del terrorismo di matrice fondamentalista islamica, senza mai offrire a questo insidioso nemico il vantaggio di una nostra qualsiasi concessione alla logica dello scontro di civiltà, di una nostra rinuncia al principio e al metodo del dialogo tra storie, culture e religioni diverse.
Non è illusorio pensare che questa cornice degli orientamenti di politica internazionale dell'Italia possa essere condivisa dagli opposti schieramenti politici.
Entro questa cornice, spetta al Governo e al Parlamento indicare iniziative atte a contribuire al dialogo e al negoziato tra Israele e l'Autorità palestinese, nel pieno riconoscimento del diritto dello Stato di Israele a vivere in sicurezza e del diritto del popolo palestinese a darsi uno Stato indipendente Ed è ora di mettere al bando l'arma del terrorismo suicida e di contrastare fermamente ogni rigurgito di antisemitismo”*.
Anche le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia (1861-2011) entra nel vivo di una polemica politica durante la fase preparatoria, il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, che presiedeva il comitato d’onore per le celebrazioni, di fronte ai ritardi del governo di definire programmi e manifestazioni, rassegnava le dimissioni dall’incarico e Giorgio Napolitano era costretto ad intervenire presso l’esecutivo per indurlo a rispettare i tempi di un avvenimento che costituiva un’importante occasione per misurare e rafforzare il livello di coesione nazionale**.
Salvatore Dott. Carlone
* Con la parola antisemitismo si indicano i pregiudizi e gli atteggiamenti persecutori nei confronti degli ebrei. Il termine "antisemitismo" venne coniato nel settembre 1879, a Berlino, in Germania, da parte del nazionalista Wilhelm Marr, nello scritto La strada verso la vittoria del Germanismo sul Giudaismo, da una prospettiva aconfessionale, come eufemismo di Judenhass («odio degli ebrei»): nonostante l'etimologia, esso non si riferisce all'odio nei confronti dei "popoli semiti" (cioè quelli che parlano lingue appartenenti al gruppo semitico, quali l'arabo, l'ebraico, l'aramaico e l'amarico ), ma unicamente all'odio e alla discriminazione nei confronti degli ebrei. Il concetto espresso da Marr, che nei suoi scritti successivi sarà visto come un errore e ritrattato, nel secolo successivo assumerà valenze diverse, più ampie, e coinciderà spesso con la definizione degli atteggiamenti persecutori, tra i più gravi della storia contemporanea.
** E.Galli della Loggia Noi italiani senza memoria, 20 luglio 2009. M.Breda con C.A. Ciampi, Ciampi e la festa dell’Unità d’Italia:non faccio da alibi, sono pronto a lasciare,22 luglio 2009
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