IL CAPO DELLO STATO AL CENTRO DEL PROCESSO POLITICO “LA CONVENTIO AD EXCLUDENDUM”
Nel giugno 2006, poco dopo l’insediamento al Quirinale, il referendum popolare boccia la legge di revisione costituzionale voluta dal centro-destra, è la riprova che le riforme della seconda parte della Costituzione non possono essere varate con risicate maggioranze parlamentari, ma richiedono un forte radicamento e un’ampia condivisione.
Parte la campagna presidenziale per riforme ben mirate della seconda parte della Carta costituzionale, ma per raggiungere tale obiettivo, occorre un nuovo clima tra gli opposti schieramenti e Giorgio Napolitano pone in essere una spinta tenace per un maggiore rispetto ed ascolto reciproco tra maggioranza ed opposizione. In meno di ventiquattrore dal giuramento il nuovo Capo dello Stato aveva già esibito uno stile ben definito, in particolare sui temi istituzionali.
Nel discorso a camere riunite egli ha mostrato chiaramente ed interamente la consapevolezza di cosa la sua elezione rappresentasse: una Repubblica tagliata da cesure culturali e politiche, a destra come a sinistra la cui logica era racchiusa nelle metafore geometriche dell’arco costituzionale e della conventio ad excludendum* che lasciavano il campo ad una governabilità forzosa, centrista e consociativa.
Ma il neo Presidente non si è fermato a questa consapevolezza è andato oltre disegnando da protagonista la prospettiva di un nuovo ciclo politico**, si tratta di un evento di significato storico, perché è la dimostrazione definitiva che la “guerra fredda” è davvero archiviata e la conventio ad escludendum nei confronti dei comunisti è ormai un reperto archeologico***. Essendo la politica ricerca di soluzioni, Giorgio Napolitano tenta fin da subito di utilizzare ogni strumento per coagulare il consenso più ampio possibile per risolvere le questioni particolarmente spinose, mai dimenticando la sua funzione arbitrale, garante del dettato costituzionale e rappresentante dell’Unità Nazionale. Gli appelli al dialogo sono reiterati, costanti soprattutto nei campi in cui deve prevalere l’interesse nazionale.
Salvatore Dott. Carlone
*Conventio ad excludendum è una locuzione latina con la quale si intende definire un accordo esplicito o una tacita intesa tra alcune parti sociali, economiche o politiche, che abbia come fine l'esclusione di una determinata parte terza da certe forme di alleanza, partecipazione o collaborazione.
** G.Guzzetta Il nuovo stile Napolitano, 18 maggio 2006
*** G.Napolitano Dal Pci al socialismo europeo, un’autobiografia politica Roma Bari 2008
CONSULTA ANCHE:
Elezione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
Discorso d'insediamento del Presidente Giorgio Napolitano
Impegno Presidenziale Super Partes
Impegno contro il crimine organizzato
Attenzione ai problemi della sicurezza e ambiente
Legge Turco Napolitano, i problemi dell'immigrazione
Manovra finanziaria del 2012 di concerto con i partner europei