CENNO AL TERZO MONDO
Per avere un quadro completo e poter fare ulteriori considerazioni sulla società industriale non si può non fare un piccolo cenno al “ Terzo Mondo”.
Tal espressione era stata concepita originariamente per designare un’opposizione fra tre tipi principale di società fondate nel XX secolo.
I paesi del “ Primo Mondo”, ossia gli stati industrializzati (Europa, Stati Uniti, Australia, Asia e Giappone) di cui, quasi tutti avevano sistemi di governo multipartitici e parlamentari. I paesi del “ Secondo Mondo”, facevano riferimento alle società comuniste dell’Unione Sovietica e dell’Europa dell’Est (Cecoslovacchia, Polonia, Ungheria), nelle quali l’economia era pianificata centralmente: si concedeva un piccolo ruolo alla proprietà privata e all’impresa economica competitiva. Erano anche Stati a partito unico: il Partito comunista dominava sia il sistema politico sia quello economico. Oggi il “secondo mondo”, con il collasso del comunismo in URSS e nell’Europa Orientale, è scomparso.
Rimane il “ Terzo Mondo”, ossia quella parte del mondo (Asia-Africa-Sudamerica) che ha un livello di sviluppo industriale molto inferiore, scarso e la maggior parte della popolazione è dedita alla produzione agricola.
Sono società molto povere, dove la maggior parte della popolazione vive ancora in aree rurali e sebbene l’agricoltura rimanga la forma dominante di attività economica, i suoi prodotti sono spesso destinati alla vendita sul mercato mondiale, piuttosto che al consumo locale.
Quelli che vivono nelle società industrializzate dipendono da molte materie prime e manufatti provenienti da paesi del Terzo Mondo. Simmetricamente l’economia degli Stati del Terzo Mondo dipende per lo più dalle reti commerciali che li collegano ai paesi industrializzati. Il sistema vigente in questi ultimi risulta pienamente comprensibile soltanto sullo sfondo di quanto avviene nelle società del Terzo Mondo, dove vive, non per nulla, la grande maggioranza della popolazione mondiale.
Antonio Dott. Gelsomino