Disturbi visuo-spaziali
L’uomo elabora informazioni che riguardano la posizione del proprio corpo e degli oggetti nello spazio mediante la diverse modalità sensoriali e una corretta elaborazione percettiva di segnali provenienti da diversi sensi con la successiva programmazione ed esecuzione di atti motori.
L’elaborazione di segnali sensoriali dà luogo dapprima a rappresentazioni dello stimolo specifiche per ciascuna modalità (ad es., retino topiche nella visione). Lesioni cerebrali che danneggiano questi livelli di rappresentazione causano disordini sensoriali primari o elementari, quali il deficit del campo visivo e della sensibilità somatica. L’integrazione dei diversi segnali sensoriali (visivi, uditivi, somato-sensoriali) con segnali riguardanti la posizione del corpo e delle sue diverse parti nello spazio, risulta in due principali tipi di rappresentazione spaziale del corpo e degli oggetti: egocentriche e allocentriche. Nelle rappresentazioni egocentriche la posizione degli oggetti è codificata con riferimento al corpo del soggetto. Queste rappresentazioni possono essere riferite alla testa, al tronco e a ciascuna parte del corpo e vengono utilizzate per l’organizzazione di movimenti finalizzati, come raggiungere un bersaglio o evitare un oggetto. Nelle rappresentazioni allocentriche gli oggetti sono codificati con riferimento alle loro proprietà spaziali e configurazionali (le relazioni tra le parti che costituiscono un oggetto e tra i diversi oggetti presenti nello spazio). Le rappresentazioni allocentriche sono utili per l’identificazione degli oggetti e per la navigazione nello spazio che circonda il corpo.
Il disorientamento topografico
Il disorientamento topografico è l’incapacità di un paziente di ritrovare la propria strada in un ambiente familiare e di apprendere nuovi percorsi, senza che siano presenti un deterioramento mentale generalizzato o deficit della percezione visiva. Il disorientamento topografico può essere determinato da due deficit principali: a) la perdita di rappresentazioni spaziali relative alle relazioni tra gli oggetti nell’ambiente, e rispetto al corpo; b) la perdita della capacità di identificare oggetti ambientali, quali edifici. Esistono differenti forme di disorientamento topografico: amnesia topografica e agnosia topografica.
L’amnesia topografica è un deficit noto dalla fine dell’800 caratterizzato da un deficit di memoria e dalla difficoltà di utilizzare efficacemente una mappa interna del percorso, che specifica le relazioni spaziali di un luogo rispetto ad altri, trasformandola in indicazioni per la navigazione, ad esempio per camminare. Mentre l’agnosia topografica è una forma di disorientamento topografico che nasce dalla difficoltà di riconoscere edifici e luoghi, piuttosto che da un deficit di memoria per i percorsi. I pazienti sono in grado di riferire in modo soddisfacente il percorso per raggiungere un luogo familiare, ma non sanno riconoscere l’edificio specifico.
Le lesioni cerebrali che causano disorientamento topografico sono localizzate nell’emisfero destro, oppure risultano essere bilaterali.
Martina Dott.ssa Cordeschi
UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE – ROMA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA “A. GEMELLI”
ISTITUTO FIGLIE DI SAN CAMILLO
SCUOLA “PADRE LUIGI TEZZA”
CORSO DI LAUREA I LIVELLO IN INFERMIERISTICA
Tesi di laurea
Il pensiero è azione: stimolazione neuropsicologica come strumento di assistenza
ANNO ACCADEMICO 2011-2012