I disturbi della rappresentazione del corpo: l’importanza delle afferenze sensoriali per la percezione del corpo e per il controllo motorio
L’espressione “ rappresentazione del corpo ” indica una serie di funzioni e di circuiti cerebrali piuttosto eterogenea, ma i cui elementi sono legati fra loro dal fatto di permettere il mantenimento di una conoscenza precisa della forma e della postura del corpo, consentendo di localizzare stimoli esterni sulla cute e di programmare ed eseguire azioni.
Il corpo è il mezzo che utilizziamo per la nostra vita di relazione; è il mezzo attraverso il quale noi agiamo nell’ambiente esterno, utilizzando le informazioni sensoriali provenienti da esso. L’espressione “rappresentazione corporea” è spesso utilizzata per indicare un gran numero di funzioni percettive e motorie tra loro connesse e indispensabili per l’espletamento di svariate funzioni: a) percezione e localizzazione di stimoli somatici; b) programmazione di azioni; c) consapevolezza del corpo. Queste funzioni sono tra loro ben distinte e controllate da circuiti cerebrali specifici, pur non essendo tra loro indipendenti.
Poiché il concetto di rappresentazione del corpo è così complesso, vale la pena di soffermarsi su alcuni termini e sui possibili correlati neurali di queste complesse funzioni: schema corporeo e immagine corporea.
Lo “schema corporeo” consiste nella rappresentazione del corpo inconsapevole e automatica, che sarebbe costantemente aggiornata a ogni nuovo movimento, permettendo il controllo della postura dei vari segmenti corporei, anche in assenza di input visivi.
“L’immagine corporea”, invece, sarebbe una rappresentazione esplicita della forma e della posizione delle varie parti del corpo e ci permetterebbe di localizzare la posizione di uno stimolo sulla cute. La distinzione tra le due componenti della rappresentazione corporea appare legata a evidenze cliniche e sperimentali.
L’importanza delle afferenze periferiche per la rappresentazione del corpo
L’interruzione delle afferenze sensoriali può alterare gravemente la percezione del nostro corpo e il controllo motorio. In questa situazione i pazienti non sono più in grado di percepire alcuna afferenza tattile o dolorifica; manca loro qualsiasi afferenza propriocettiva dai muscoli e non sono in grado di rilevare la posizione dei propri segmenti corporei. Questo disturbo ha importanti ripercussioni sul versante motorio, limitando lo svolgimento delle attività motorie esclusivamente sotto il controllo visivo. Ciò dimostra come l’integrità delle afferenze sensoriali, principalmente propriocettive, sia un primo elemento importante di una corretta rappresentazione del proprio corpo.
Martina dott.ssa Cordeschi
UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE – ROMA
FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA “A. GEMELLI”
ISTITUTO FIGLIE DI SAN CAMILLO
SCUOLA “PADRE LUIGI TEZZA”
CORSO DI LAUREA I LIVELLO IN INFERMIERISTICA
Tesi di laurea
Il pensiero è azione: stimolazione neuropsicologica come strumento di assistenza
ANNO ACCADEMICO 2011-2012