È senza dubbio uno dei più grandi astronomi nella storia. Ha cambiato completamente le prospettive degli uomini nel mondo, anche se non è stato facile, ha allargato gli orizzonti delle persone.
Pur essendo un vescovo, non abbandonò mai il suo amore per l’astronomia. Fu un vero genio, un uomo coraggioso che non ebbe paura di annunciare una nuova teoria. Dichiarò liberamente:
- Il centro della Terra non è una misura dell'Universo, ma solo il centro di gravità e centro della sfera della Luna.
- Tutte le sfere ruotano intorno al Sole e, quindi, il Sole è al centro di tutto l'Universo.
Queste asserzioni rappresentavano l'esatto contrario di quanto affermava la teoria geocentrica, allora comunemente accettata. Esse mettevano quindi in discussione tutto il sistema di pensiero che allora prevaleva nella filosofia e nella religione.
Copernico calcolò esattamente il tempo di orbita intorno al Sole in 365 giorni, 6 ore e 10 minuti.
Rispetto ai calcoli attuali, ha sbagliato di un solo minuto. È riuscito a stabilire anche la formula per il calcolo delle eclissi lunari.
Niccolò Copernico fu attivo in molti campi come la fisica, la geografia, l'economia. Si potrebbe definire un vero uomo del Rinascimento. Fu anche consigliere del Re per l’economia. Si accorse della svalutazione del denaro, dell'aumento dei prezzi e delle difficoltà nel commercio estero. Comprese la critica situazione finanziaria in cui versava la popolazione che viveva nelle aree rurali, afflitta dalla povertà e dalla fame. Questa situazione era dovuta ai prezzi eccessivamente bassi per i cereali, che non erano sufficienti a coprire il fabbisogno dei contadini.
Copernico sviluppò una breve relazione per il calcolo dei contributi finanziari per la cottura del pane, in modo tale che fosse vantaggioso per tutti.
Durante la guerra tra la Polonia e i Cavalieri Teutonici, negli anni 1520-1521, a Copernico fu affidata la difesa della città di Olsztyn. Il 16 novembre 1520 scrisse personalmente una lettera al Re chiedendogli un aiuto militare contro i Cavalieri Teutonici e, per assicurargli la propria fedeltà, scrisse: “farò tutto quello che è giusto per un popolo nobile e onesto e totalmente dedicato alla Vostra Maestà, perfino morire.” La lettera di Copernico fu intercettata dai Cavalieri Teutonici e non arrivò mai al destinatario. Tuttavia, il Re, per altre vie, venne a sapere della minaccia del principale baluardo nel sud di Warmia ed inviò dei rinforzi.
Copernico collaborò con Bernard Wapowski alla realizzazione delle mappe del Regno polacco e della Lituania.
Nel 1537 fu approvato dal Re come uno dei quattro candidati per il vescovado di Warmia.
Morì nel 1543 colpito da ictus.
La sua grande opera “De revolutionibus orbium coelestium” fu pubblicata dopo la sua morte. Vuole la leggenda che Copernico morente ne abbia ricevuta la prima copia il giorno in cui sarebbe morto, e taluno scrisse che avendogliela alcuni amici messa fra le mani, lui incosciente, si sia risvegliato dal coma, abbia guardato il libro e, sorridendo, si sia spento.