Il campo magnetico nella storia della medicina
Già da 4000 anni fa, in Cina, è utilizzato il campo magnetico, nei trattamenti medici, attraverso l’agopuntura e con specifiche pietre, applicate sui punti dell’agopuntura. Successive analisi, di dette pietre, hanno confermato che, si tratta del minerale ferroso con la più alta concentrazione di ferro, la magnetite (FeO), rivelatasi altamente efficace nella cura di molte malattie. Già nell’età della pietra, gli egiziani manipolavano il ferro. Nel ricercare questo minerale, trovarono una miniera nella città di Magnesia ad Sipylum, in Asia minore.
Magnetismo
Il termine “magnetismo” deriva dal nome del minerale. Così, questo termine iniziò ad essere usato nella medicina, in tempi recenti. In Egitto, il papiro “Ebers” (3600 aC) riporta la prima ricetta conosciuta della pietra di ferro magnetico mista ad argilla di alabastro, limone e miele; applicando questo composto, sotto forma di compresse, sui pazienti con lesioni alla testa e/o insolazione (M.FICHTNER 1989). Ippocrate, utilizzò la pietra di magnetite per la cura di talune malattie ginecologiche, infiammazione del colon, coliche e gonfiore allo stomaco.
I romani CAJUS PLININUS SECUNDUS i PEDANIUS DIOSCURIDES, guarivano le malattie degli occhi, le infezioni del tratto urinario, le emorragie, e, talune malattie interne utilizzando la magnetite. Nel Medioevo, utilizzavano la magnetite per la guarigione H.Bing e G.FULIGANO, e anche Paracelsius, utilizzava delle applicazioni intensive di magnetite nelle terapie.
Le Noble (1754), ha affrontato il suo primo lavoro, sperimentale, con magnetite artificiale e, condivise, con i suoi collaboratori, la sua efficacia. Tra la fine del 18° e l’inizio del 19° secolo, si hanno i primi brevetti di medicine, sotto forma di vari dispositivi, con le quali sono trattati pazienti affetti da insufficienza cardiaca, disturbi cerebrali, nevrosi e altre malattia; in quello stesso periodo, si effettuano i primi test sugli “effetti dei campi magnetici” sulle piante, sugli animali e sulle persone.