Il “TITOLO”
VI. VISITANDO IL TITOLO
Si dà qui una breve descrizione per una visita al Titolo.
Si accede ad esso dalla cripta sottostante l’altare maggiore della basilica.
Fate il giro delle sale seguendo l’indicazione dell’apposita cartina.
Sala A: a sx dell’entrata è murata la lapide del cardinale Diomede Carafa.
In basso il resto di un probabile canale di scolo della basilica.
Sugli altri muri: lapide in memoria del carmelitano fra Elia Barberi e alcuni frammenti provenienti da scavi nelle vicinanze e dal pavimento della basilica.
Sala B: alle pareti sono murati o appesi frammenti vari: di transenne e altri elementi di presbiterio (epoca di Adriano I ?), di un antico ciborio, e la cuspide di una cattedra episcopale.
Inoltre: frammenti di tegole recanti bolli doliari e una tegola intera con bollo e motto “In nomine Dei” del tempo di Teodorico (e appartenente già alla basilica simmachiana), un fregio con il Buon Pastore e altri con simboli cristiani (colomba, palma, ecc.).
Il frammento di affresco (prima sulla volta) rappresenta S. Agnese (sec. IX).
Sala C: oltre l’acquasantiera donata dal cardinale Carafa alla basilica e la lapide in memoria del cardinale Pallavicino (con ricordo della vittoria di Sobiewskj) vi sono: tracce della cattedra episcopale del secolo IX (sulla parete di fronte; prima si trovava in altra zona del titolo) e frammento di affresco del sec. IX rappresentante La grande croce gemmata (sulla volta).
Nella sala vi è l’ingresso alla cavea del secolo III sterrata nei lavori del 1930.
Sala D: sulla volta vari resti, anche di grandi proporzioni, di affreschi decorativi pagani (sec. III).
Sala E: larghe tracce della pavimentazione in mosaico di epoca romana (secolo III).
Nella nicchia mosaico del sec. VI rappresentante S. Silvestro.
L’altare, la decorazione della parete e la riproduzione del mosaico (con interpretazione errata) sono del secolo XVII.
A sinistra dell’altare: cassa in legno che racchiuse le spoglie del beato Giuseppe Tommasi dei Conti di Lampedusa.
Sala F: gruppo di tegole del tempo di Teodorico, provenienti dal tetto della basilica; frammenti del pavimento musivo e tracce di affreschi decorativi del secolo III.
Sala G: sulla volta frammento dell’affresco con La madonna tra le sante Agape e Irene (sec. IX).
Inoltre, frammenti d’antico presbiterio e alcuni medaglioni che si trovavano all’esterno dell’abside della basilica attuale.
Colonnine d’altare.
Capitelli.
Sala H: frammenti di affreschi del secolo IX raffiguranti: Cristo tra i santi Pietro, Paolo, Processo e Martiniano (sulla volta in corrispondenza alla sala G),
Madonna e alcune sante (sulla volta dalla parte opposta), L’Agnello con i sette sigilli tra i santi Giovanni Battista, Giovanni Evangelista e altri (sull’arco in corrispondenza alla sala A).
Vi sono poi due fusti di colonne e un sarcofago pagano.
Alle pareti sono affisse le lapidi sepolcrali dei superiori generali carmelitani: Giovanni Battista Rossi († 1577). Cristoforo Martignoni († 1481). Nicola Audet († 1562) e Bernardino Landuccio († 1523); e la lapide in memoria del beato Angelo Paoli († 1720), sepolto nella basilica.
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